Dopo aver superato brillantemente il primo turno di qualificazione della nuova Uefa Women’s Champions League, la Juve di Montemurro scende di nuovo in campo per il secondo turno: di fronte, Girelli e compagne, troveranno le albanesi della Vllaznia, ultimo ostacolo fra le bianconere e la storica qualificazione ai gironi. Conosciamo meglio le nostre avversarie.
Chi è? E’ una squadra albanese fondata nel 2013 con sede a Scutari che, sin dall’anno di fondazione, è stata oltremodo competitiva nel suo campionato nazionale grazie al tesseramento di gran parte delle calciatrici che avevano appena vinto il titolo nazionale per terza volta di fila. Come la Juve, infatti, non ha mai conosciuto in ambito nazionale risultati diversi dalla vittoria del proprio campionato (e ha sempre realizzato la doppietta Coppa Nazionale – Campionato).
Per questo motivo, fin dalla stagione 2014/15, gioca in Europa le qualificazioni per i sedicesimi della Champions, risultato che ha ottenuto solamente in una occasione nella stagione 2019/20. In quella occasione furono le danesi del Fortuna Hjørring ad interrompere il loro cammino (0-1 in casa e 0-2 in terra danese).
I colori ufficiali del Vllaznia sono il rosso ed il blu con pantaloncini e calzettoni blu mentre la maglia da trasferta è bianca. Le partite casalinghe si giocano nello stadio denominato “Loro Boriçi Stadion”.
Rosa
Le giocatrici più interessanti, e che la Juve deve necessariamente tenere d’occhio, sono senz’altro:
- il portiere Anna Buhigas, classe 1994, è una vecchia conoscenza del campionato italiano. La numero 12 è stata tesserata nella stagione 2017/18 nell’Agsm Verona e nei primi 6 mesi del 2019 dal Tavagnacco (ha giocato titolare nel doppio confronto nei quarti di Coppa Italia proprio contro la Juve) giocando complessivamente solo 8 partite fra le due esperienze italiache. Da questa stagione è il portiere titolare del Vllaznia risultando già protagonista nel turno precedente di questa Champion’s dove ha parato i rigori che hanno permesso alla sua squadra di regalarsi questa doppia sfida alla Juventus. Personalità e destrezza fra i pali sono le migliori caratteristiche di questo portiere mentre è meno a suo agio nel gioco con i piedi.
- Un’altro punto di forza del Vllaznia è la trequartista Qendresa Krasniqi, numero 10 della nazionale albanese mentre nel suo club indossa il 20. Si contraddistingue dalle altre sue compagne per la tecnica, la velocità di giocata e la creatività ed è il punto di riferimento per tutte le azioni offensive della propria squadra. Mancina, tende a giocare sulla destra dell’attacco del Vllaznia, galleggiando fra le linee di centrocampo e difesa avversarie.
- Le due americane presenti, Alison Garcia e Sattler, rappresentano potenzialmente gli innesti più importanti di questa estate per il Vllaznia insieme a Buhigas. Hanno le qualità per far innalzare il livello della squadra albanese ma sono appena arrivate e, per motivazioni diverse, hanno bisogno di tempo per ritrovare il loro livello migliore: potrebbero essere delle armi importanti a gara in corso per l’allenatore Leka oppure non disputare neanche un minuto di partita come successo nel turno precedente.
Come gioca?
Il Vllaznia gioca con un classico 4-4-2 con Krasniqi che, in possesso di palla, è più libera di attaccare mentre l’altra centrale di centrocampo, Berisha, rimane in copertura davanti dalla difesa.
Con squadre del suo livello o superiori lascia l’iniziativa alle avversarie cercando di essere aggressiva (anche sul portiere) e compatta per recuperare il pallone e contrattaccare con ripartenze veloci e verticali soprattutto sul parte destra del campo dove giostra Krasniqi.
Questo pressing quasi feroce con tante calciatrici, oltre che fare densità sulla palla, costa alla squadra di Leka parecchie energie fisiche ed il calo nel secondo tempo sotto questo aspetto è spesso molto evidente.
Inoltre questa aggressività senza palla, porta la squadra albanese a perdere spesso le distante fra le giocatrici e/o i reparti, lasciando spazi fra le linee e praterie sul lato debole. I cambi di campo possono essere in questa ottica un’arma importantissima da usare frequentemente.
La linea difensiva è forse il vero punto debole della squadra albanese. Le due centrali reggono facilmente lo scontro fisico e sono abili sulle palle alte ma sono lente se prese in velocità. Inoltre i due terzini tendono a schiacciarsi sui due difensori centrali lasciando tanto spazio sulle fasce.
In definitiva, possiamo descrivere le campionesse d’Albania come una squadra dalle discrete qualità tecniche e doti agonistiche sopra la media. Le analogie, a livelli diversi, con la nostra Juve sono evidenti, soprattutto la capacità di andare oltre i propri limiti contro avversari di caratura superiore.
L’intensità e la tecnica superiore delle ragazze bianconere sono però troppo elevate, così come la possibilità di inserire giocatrici importanti (come Bonfantini) nel corso della gara, per pensare che il Vllaznia possa essere un’avversario pericoloso per questa Juventus. L’unico errore che può fare la Juve è sottovalutare entrambe le partite e non avere la pazienza di sbloccarle.
Come attaccarle?
Come accennato in precedenza, un’arma importante sarà l’utilizzo del cambio di campo se il Vllaznia userà la stessa tattica usata contro le ungheresi del Ferencvaros.
Un cambio da fascia a fascia (azioni simili al primo gol realizzato da Bonansea contro il St Polten), in particolar modo da sinistra verso destra, porterebbe facilmente Bonansea (o il terzino) ad trovarsi quasi a tu per tu con il portiere.
Un’altra situazione pericolosa per le albanesi potrebbe essere quella che si verifica in questo fermo immagine e che è accaduta spesso nella partita fra Vllaznia e Ferencvaros:
La centrocampista ungherese, dopo essersi liberata dal pressing, ha almeno 3 soluzioni: imbucare la palla facilmente e far corre la propria compagna sulla fascia sinistra, cercare il proprio attaccante o cambiare campo con il mancino mettendo la sua compagna praticamente in porta.
Qualsiasi delle nostre cc (Rosucci, Zamanian, Caruso, Cernoia) ha le qualità e la visione di gioco per far scaturire da situazioni come queste con il Vllaznia sbilanciato dopo aver saltato efficacemente il primo pressing, un’ occasione potenziale da gol.
Per la cronaca la cc magiara passera la palla alla numero 9 che, anziché aprire il campo sulla sua compagna a destra, si girerà spalle alla porta perdendo tutto il vantaggio.
Una Juve solida, attenta e cinica come quella vista nello scorso turno contro le più quotate austriache del St Polten, potrebbe chiudere già il discorso qualificazione già nella partita d’andata confermando un pronostico che la vede nettamente favorita.