Alla vigilia del derby, Sarri aveva espressamente parlato della sua richiesta a Dybala di giocare più vicino alla porta e più vicino a Ronaldo. Dalla ripresa del campionato, Dybala e Ronaldo sono sempre andati a segno nelle 4 partite di Serie A giocate, l’ultima volta nel derby contro il Torino, portando il bottino stagionale in campionato a 11 e 25 reti rispettivamente.
Sembra molto lontano il 26 ottobre 2019. A Lecce, la Juve veniva costretta al pari dai padroni di casa dopo quasi 4 xG prodotti nell’arco dei 90 minuti. Una partita che ai tempi aveva messo in discussione la conversion rate bianconera, che in quel frangente esasperò e non di poco le statistiche sui gol attesi. Sul banco degli imputati c’erano gli attaccanti e la loro momentanea e scarsa capacità a convertire in gol quello che la squadra creava. Come si scriveva in questo articolo, per Dybala e Ronaldo era lecito attendersi un miglioramento che in effetti, da allora, c’è stato.
Per Ronaldo la situazione è tornata alla normalità già a partire da dicembre. Da allora il portoghese ha realizzato 20 gol (13.7 xG) in 16 partite, andando a segno sempre, ad eccezione della gara con l’Inter. Per Dybala invece il percorso è stato più travagliato e solo nelle ultime 7 gare l’argentino sembra aver svoltato andando a segno in 6 occasioni (2.5 xG).
La ripresa del campionato ha messo in mostra un Dybala in gran spolvero, capace di spaziare sul fronte d’attacco e che su richiesta del suo allenatore ha avvicinato la sua posizione alla porta e a Ronaldo. Proprio alla vigilia del derby, Sarri, sollecitato sull’intesa dei suoi due attaccanti si era espresso in questi termini:
Più che una maggiore intesa, stanno giocando più vicini. Dybala viene meno a prendere palla oltre i centrocampisti e Cristiano si accentra qualche metro in più, si trovano più vicini e possono giocare più spesso in velocità uno con l’altro. In allenamento fanno delle esercitazioni per cercare questi scambi in velocità nell’area di rigore avversaria.
A partire dalla partita con il Bologna, i due hanno iniziato a cercarsi molto per vie centrali, cercando di favorire fraseggi a medio corto raggio con giocate a uno, massimo due tocchi.
Nel match contro il Torino, non sono state solo le interazioni dirette a farsi notare, ma anche i movimenti senza palla che i due hanno fatto per creare i presupposti per un’azione pericolosa dell’uno o dell’altro, ma non solo.
L’azione del primo gol è un chiaro esempio di come sia il contesto a esaltare le caratteristiche dei singoli, il taglio di Ronaldo sulla linea di passaggio e il suo attacco della profondità, liberano Dybala dalla marcatura di Lyanco.
Nel corso della gara contro il Torino Ronaldo e Dybala si sono cercati svariando su tutto il fronte offensivo, mettendo a disposizione l’uno dell’altro la loro tecnica. I loro movimenti in campo sono stati accompagnati da quelli del resto della squadra ancora una volta per creare un contesto propedeutico all’aggressione dell’area di rigore.
Dal 26 ottobre 2019, la Juve ha fatto progressi notevoli, ma le ultime 4 gare hanno evidenziato un livello di apprendimento e di maturità nella proposta del gioco che raramente si erano visti nel corso della stagione. Ronaldo e Dybala hanno contribuito fortemente a questa evoluzione positiva, non soltanto con i gol e le giocate, ma con movimenti con e senza palla, assecondati e supportati dal resto dei compagni in campo. Ridurre quello che si è visto in campo a giocate estemporanee di fuoriclasse denota scarsa comprensione di quello che è il gioco del calcio e del lavoro che Sarri ha fatto in questi mesi.
Dybala e Ronaldo, giocando più vicini secondo richiesta del loro allenatore, hanno permesso di applicare con maggiore efficacia i principi della proposta di gioco di Sarri, il dominio dello spazio nella zona palla e la creazione della superiorità numerica rappresentano il crocevia per l’esaltazione delle qualità individuali. Il singolo funziona perché il sistema funziona, e viceversa.
Ingegnere elettronico fissato coi numeri e la tecnologia. Ex allenatore di futsal di primo livello diplomato a Coverciano. Ha gestito una scuola calcio a 5 in A2, allenando tutte le categorie giovanili, ed è stato primo assistente in A2 e main coach in C1.