Torna il Derby della Mole. Bianconeri ancora imbattuti con i cugini allo Stadium, dove il primo match risale al 2012, con un 3-0 firmato dai ragazzi usciti dal vivaio. Terza sfida giocata il 5 dicembre
Juventus e Torino di fronte per il primo derby della stagione. Cinque mesi dopo l’ultima sfida, giocata in un insolita 4 luglio (giorno del compleanno di Giampiero Boniperti), si torna in campo in una data più consona. Due volte la stracittadina si è infatti giocata il 5 dicembre.
Anni ’70, anni da derby
La doppia sfida disputata il 5 dicembre risale agli anni ’70, forse l’epoca in cui il Derby della Mole ha regalato più emozioni ed equilibrio.
In equilibrio è anche il computo di quel doppio confronto: una vittoria a testa. Nel 1971 è la Juventus di Cestmir Vycpalek ad avere la meglio sul Torino di Gustavo Giagnoni. Finisce 2-1 con i gol di Anastasi e Capello per i bianconeri e di capitan Ferrini per i granata. Due punti d’oro per la Vecchia Signora che alla fine di quell’annata 1971/72 vincerà il tricolore con un solo punto di vantaggio sul Milan e proprio sui cugini.
La stagione 1976/77 è storica per la Juventus del debuttante Giovanni Trapattoni che trionfa in campionato con 51 punti. Dei 9 punti lasciati per strada, 3 li prende proprio il Torino di Gigi Radice, Campione d’Italia in carica. I granata si prendono la soddisfazione di vincere 2-0 quella domenica 5 dicembre 1976, grazie ai gol dei soliti Pulici e Graziani.
Quanti collegamenti col presente
Scegliere un solo derby non è facile, visto il rango dei precedenti e dei protagonisti. Solo guardando l’ultimo quarto di secolo, ci sono almeno 5 sfide che hanno dei collegamenti con quella di oggi.
Con Andrea Pirlo oggi in panchina, impossibile non citare la stoccata del Maestro che, a tempo scaduto, decide il derby del 2014. Un anno dopo, stessa sorte ma con rete decisiva di Cuadrado: vittoria fondamentale per dare la svolta a una stagione iniziata non certo nel verso giusto, un po’ come quella attuale!
Tornando un po’ più indietro, anche la gara del 2002 arrivava subito dopo un match giocato contro la Dinamo Kiev. Ma il 4-0 ottenuto nettamente dalla squadra di Lippi – gol di Del Piero, Di Vaio, Nedved e Davids e rigore parato da Buffon a Ferrante – fu giocato col Toro padrone di casa. Era inizio dicembre anche nel 1995 (domenica 3), quando Gianluca Vialli prese per mano la Juve Campione d’Italia e firmò 3 dei 5 gol rifilati ai cugini, destinati poi alla retrocessione.
1 dicembre 2012, derby storico
Ma c’è una sfida che racchiude ancora più significati e ne riassume molti di quelli sopra citati: è quella datata 1 dicembre 2012. Storica per una serie di motivi.
Intanto è il primo Derby della Mole giocato allo Juventus Stadium. E il fatto che arrivi a 14 mesi dall’inaugurazione, sintetizza al meglio il periodo vissuto in riva al Po. A cavallo tra la fine del primo decennio del nuovo millennio, il Toro vive il peggior momento della sua storia, relegato a lungo in Serie B. Tanto che la stracittadina precedente risale niente meno che a un migliaio di giorni prima. Per la precisione al 9 marzo 2009, quando una zuccata di Giorgione Chiellini diede un’altra spallata ai cugini verso la B.
In più per la Juventus torna a essere una stracittadina da giocare con lo Scudetto sul petto. In fondo, la primavera è stata trionfale per entrambe le tifoserie che hanno centrato l’obiettivo grosso: tricolore per i bianconeri e promozione per i granata con Giampiero Ventura in panchina.
Ultima senza Conte
A proposito di allenatori, Juventus-Torino del 1 dicembre è stato messo da tempo nel mirino di Antonio Conte. Il tecnico leccese ha segnato la data sotto la voce: ultima partita di campionato da seguire in tribuna. La squalifica per il calcioscommesse è ormai alla fine. Il rientro in panchina è fissato per la domenica successiva sul campo del Palermo di Gasperini e Dybala. Per Angelo Alessio, la cui pena è finita in anticipo, il derby sarà la penultima da titolare in panchina. A cui farà seguito quella per la decisiva trasferta in Ucraina di mercoledì 5.
E sì, perché la Juventus 2012/13 ha anche la Champions League da onorare e per la qualificazione agli ottavi è fondamentale andare a vincere in casa dello Shakhtar Donetsk. Allenato da chi? Naturalmente da quel Mircea Lucescu visto solo pochi giorni fa allo Stadium alla guida della Dinamo Kiev. Per la cronaca, missione compiuta grazie a un autogol propiziato da Sebastian Giovinco.
Nel frattempo, anche in patria le cose stanno andando secondo i piani. Buffon e compagni sono in testa fin dalla prima giornata, nonostante qualche passaggio a vuoto. Come quello arrivato pochi giorni prima del match con i cugini. In casa del Milan di Massimiliano Allegri, i bianconeri perdono un’imbattibilità che in campionato durava dall’inizio della stagione precedente. Decisivo un rigore di Robinho dopo un fallo di… ascella di Isla. Il minimo che ci si potesse attendere dopo il “non gol” di Muntari di pochi mesi prima!
Derby quasi a senso unico
Il 1 dicembre la Juventus ha quindi un doppio obiettivo: vincere il derby e tenere a distanza di sicurezza il Napoli, riportatosi a -2.
Essendo la prima sfida allo Stadium, salta la tradizione degli spalti divisi a metà, o quasi. I tifosi del Toro pretendono almeno una curva ma i tempi sono cambiati. E piuttosto di farsi relegare nel settore ospiti, in molti disertano la gara più attesa dell’anno. Nei giorni precedenti sono tanti gli appelli del popolo granata a boicottare l’evento.
Sono in pochi quindi i supporter granata che non resistono alla tentazione e non vogliono rinunciare a un appuntamento atteso da 1000 giorni. E il Toro visto nella prima mezz’ora li lascia ben sperare. Gli uomini di Ventura partono meglio e sfiorano anche il gol con Meggiorini che si presenta solo davanti a Buffon.
Il derby è equilibrato e il Torino non gioca proprio da neopromossa. L’equilibrio si spezza alla mezz’ora. Per fortuna solo quello, perché l’intervento killer di Glik rischia di spezzare anche la gamba del povero Giacchierini: rosso diretto e granata in 10. Se qualcuno non si ricorda il gesto, basta una sola aggiunta. Persino Caressa e Bergomi, che insieme commentano quel match per Sky, non mettono minimamente in discussione la decisione di Rocchi…
Prima dell’intervallo potrebbe sfasarsi anche la parità del punteggio. C’è di nuovo Rocchi protagonista e nel giusto: Basha imita il compagno Gillet e, in tuffo in piena area, toglie un pallone dai piedi di Pogba. Rigore ineccepibile. Dal dischetto ci va Pirlo ma il suo tiro finisce in curva Scirea. Un errore che saprà farsi perdonare, e con un bel surplus di interessi, 2 anni dopo.
Una vittoria nata al Combi
Per fortuna di Pirlo, le cose si mettono al meglio. Al rientro dagli spogliatoi, gli uomini di Conte fanno valere l’uomo in più e portano il Derby della Mole sui binari giusti.
La Juventus raccoglie una vittoria che ha iniziato a seminare quasi una ventina di anni prima. Da metà anni ’90, quando nella Scuola Calcio bianconera cominciano a muovere i primi passi Claudio Marchisio, Paolo De Ceglie e Sebastian Giovinco. Tutti e tre hanno seguito la trafila fino alla Primavera. E tutti e tre sono in campo, da titolari. L’occasione per rivivere le innumerevoli emozioni dei derby ai tempi delle giovanili.
E anche questa volta lasciano la firma. A sbloccare la sfida è Marchisio, una sorta di talismano per Conte (e non solo perché indossa la sua numero 8): cross da destra, inserimento coi tempi giusti di Claudio che anticipa Darmian e insacca di testa in tuffo.
Ora il match è in discesa. Alessio toglie De Ceglie, ma il festival dei ragazzi del Combi è appena iniziato. Dieci minuti dopo il gol del Principino, ecco il raddoppio di Giovinco che si sposta il pallone sul destro e scocca un diagonale rasoterra che va a morire sul secondo palo.
Manca solo la ciliegina sulla torta e a metterla è ancora Marchisio che insacca al volo, di sinistro, su sponda di Vucinic: 3-0, dopo 1000 mille giorni d’attesa, non poteva esserci esito migliore per la Juventus e i suoi tifosi.
Continua la marcia in vetta
Va bene la gioia del Derby della Mole che mancava da tempo, ma alla fine quello che conta sono i 3 punti. La Juventus prosegue la sua marcia in vetta e per una sera torna a +5 sul Napoli, che il giorno dopo non farà sconti al Pescara e tornerà sotto.
Ma sarà comunque una corsa sempre in testa. Nonostante qualche ko di troppo, un paio dei quali particolarmente brucianti (quelli casalinghi con l’Inter di Stramaccioni e la Sampdoria di Mauro Icardi), nessuno saprà mettere in discussione la supremazia dei Campioni d’Italia. Che per poco non regalano anche una doppia goduria ai propri tifosi: vincere lo Scudetto dopo un derby, in uno stadio tutto colorato di granata.
La sfida di ritorno si giocherà il 28 aprile e all’Olimpico, sotto una pioggia battente, saranno Arturo Vidal e ancora Claudio Marchisio a tingere di bianconero la stracittadina. Non ancora di tricolore perché i partenopei non steccano in casa di un Pescara ormai retrocesso. Ma chiudere i conti la settimana dopo, in una data speciale come il 5 maggio, avrà un sapore comunque dolcissimo!
1 dicembre 2012, gioia derby anche per CR7
Mentre Torino si tingeva di bianconero, quel sabato 1 dicembre regalava un altro derby di prestigio: quello di Madrid. Vinto dal Real Madrid sull’Atletico, anche grazie a uno dei 750 gol di Cristiano Ronaldo. Un altro che, nelle stagioni vissute sotto la Mole, ha dimostrato di essere sensibile a questo tipo di partite.
In attesa della fine del mondo
Oggi forse fa ridere solo a pensarci. Ma nel dicembre 2012 c’era qualcuno che aveva iniziato il countdown per la fine del mondo. La profezia dei Maya, secondo la quale la Terra sarebbe finita il 21 dello stesso mese, sta per avvicinarsi.
Tutti sappiamo cos’è successo. O meglio cosa non è successo. Anzi, l’unico evento in cui si rischiarono cose dell’altro mondo riguardò la Juve. Nell’ultima gara dell’anno solare, proprio il 21 dicembre, i bianconeri rischiarono il ko contro il Cagliari (a Parma, di nuovo in campo neutro, come nel giorno della festa Scudetto di pochi mesi prima a Trieste!) e vinsero grazie a tre gol nel finale. Affrontare negli spogliatoi Antonio Conte dopo una sconfitta prima della sosta natalizia, beh forse qualcuno avrebbe preferito i Maya…