Sfida d’alta classifica. Per la Juventus missione sorpasso e ricominciare la tradizione favorevole allo Stadium, interrotta la scorsa estate. Andrea Pirlo spesso protagonista dei match contro la Roma. Come quelle 2 volte nel 2012
Juventus-Roma è stato spesso sfida di alta classifica. In diversi momenti della storia del calcio italiano. Emblematici i match degli anni ’80, ma anche quelli di inizio nuovo millennio. O più recentemente quando nel ciclo dei 9 Scudetti bianconeri, spesso sono stati i giallorossi quelli arrivati più a ridosso. Nonostante una certa allergia alle trasferte allo Stadium, sfatata solo nell’ininfluente sfida dello scorso 1 agosto. Tra i tanti successi juventini degli ultimi anni, spesso nel tabellino dei marcatori è finito Andrea Pirlo.
Juventus-Roma e tanti fuoriclasse
Provare a ripercorrere la storia di Juventus-Roma è esperimento complicato. Con il serio rischio di dimenticare tanti protagonisti. Ci vorrebbero pagine e pagine per rivivere le sfide degli anni ’80 (Platini contro Falcao) o quelle di inizio anni 2000, impersonificate con gli allenatori (Marcello Lippi contro Fabio Capello).
Ma il duello che ha segnato un’epoca e ci avvicina anche ai giorni nostri è quello tra Alessandro Del Piero e Francesco Totti. Due fuoriclasse, 2 bandiere, 2 capitani, 2 modi e stili diversi di rappresentare le rispettive squadre. E le rispettive tifoserie. Anni di grandi sfide sul campo, a colpi di giocate spettacolari. A cui è solo mancato un finale degno.
Fattore Stadium
Nei numeri, la Juventus è sempre stata avanti rispetto alla Roma. Soprattutto a Torino, dove i giallorossi si sono imposti solo 9 volte. Compreso l’ultimo incontro disputato, lo scorso 1 agosto, quando però i bianconeri avevano già festeggiato lo Scudetto.
Una vittoria ininfluente dal punto di vista del campo. Ma che per i capitolini ha rappresentato una sorta di liberazione: il primo successo allo Juventus Stadium, dove avevano raccolto solo delusioni. Alcune, soprattutto le prime, anche piuttosto cocenti.
2012 senza storia
È soprattutto nel 2012, inteso come anno solare, che la Roma fa i conti con la nuova casa bianconera: 3 trasferte nella Torino bianconera e altrettante goleade subite.
I giallorossi si trovano ad affrontare i rivali nel momento peggiore. Prima quando la squadra di Antonio Conte è un treno in corsa verso lo Scudetto. Poi, nella stagione successiva, quando ha appena ripreso la marcia, forte della sicurezza che uno scudetto cucito sul petto sa conferire.
Antipasto in Coppa Italia
La prima volta che la Roma mette piede nello Stadium è per la Coppa Italia. Le 2 squadre sono nella stessa parte di tabellone. Dopo aver eliminato il Bologna a dicembre (tra l’altro pochi giorni prima della sfida d’andata in campionato all’Olimpico), la Juventus attende la visita dei giallorossi. Si gioca a fine gennaio (mercoledì 24). A poco più di un mese proprio dal primo confronto diretto. Era metà dicembre, quando l’1-1 finale scontentò tutti: Antonio Conte per aver visto i suoi dominare per gran parte del tempo e aver segnato solo grazie a un’incursione di Chiellini, Luis Enrique per un rigore che Totti si è visto parare da Buffon.
Per la gara di coppa, Buffon non c’è: gioca Storari, uno che ha spesso dato dispiaceri ai giallorossi. In compenso nell’11 iniziale c’è Alessandro Del Piero, che all’Olimpico non aveva giocato neppure un minuto. È il primo confronto diretto con Francesco Totti allo Stadium, un motivo in più per dare interesse alla gara.
Conte lascia a riposo anche Vidal e Marchisio e punta sul suo pallino Giaccherini. E l’ex cesenate è subito protagonista sbloccando il risultato dopo pochi minuti. Gara che si chiude di fatto alla mezz’ora quando Del Piero ritrova il gol… alla Del Piero: destro a giro nell’angolo alto. Fondamentale per il risultato, ma anche per Alessandro che allo Stadium non aveva ancora segnato. Anzi, in stagione non aveva ancora segnato. Ma da lì in avanti, fino a maggio, ogni suo gol sarà più pesante di un macigno!
Per dare ancora più rotondità al successo, nel finale arriva il 3-0. Con la Roma ridotta in 10 (espulso Lamela), Kjaer infila la sua porta tentando di anticipare Matri. Juve avanti in Coppa Italia, dove arriverà fino alla finale.
Poker servito in campionato
Tre mesi dopo, è il 22 aprile, Juventus e Roma si ritrovano di fronte in campionato. La squadra di Conte è davvero un treno lanciato in corsa. Il Milan ha lasciato qualche punto per strada e i bianconeri ne hanno approfittato al meglio.
Alla vigilia della sfida con i giallorossi, la vetta è già stata raggiunta con un solo punto di vantaggio. Ma, quasi inaspettata, arriva la chance di allungare. Mentre il match dello Stadium si merita le luci della ribalta del posticipo, i rossoneri hanno strappato a fatica un pareggio in casa col Bologna di Pioli. Solo una rete nel finale di Ibrahimovic ha evitato un altro ko casalingo dopo quello con la Fiorentina di poche settimane prima.
C’è un solo dubbio che emerge. Come avrà reagito la squadra allo stop forzato del campionato? Sì, perché una settimana prima, tutto il calcio italiano aveva vissuto la tragedia di Piermario Morosini, morto tragicamente durante un incontro di Serie B del suo Livorno a Pescara. Per onorare la memoria del giovane bergamasco, si ferma tutto. Le partite in programma verranno disputate il 25 aprile, compreso Cesena-Juventus.
Per Del Piero si avvicina il momento di lasciare la Juve e ogni uscita ha un sapore speciale. Quella con la Roma dovrebbe rappresentare l’ultimo duello con l’amico Totti. Ma se la panchina di Alessandro ormai non fa più notizia (stavolta gli sono preferiti Quagliarella e l’ex Vucinic), sorprende e non poco quella del Pupone. Luis Enrique sceglie Osvaldo e Borini. E per come si mette il match, per il capitano non ci sarà neppure l’occasione di mettere piede in campo.
La sfida è un monologo. Juve di nuovo in campo con la maglia rosa, proprio come in coppa. E, soprattutto, di nuovo protagonista di un avvio veemente. Dopo 8’ minuti il punteggio è già 2-0 grazie a un doppio inserimento vincente di Arturo Vidal. Per il cileno è anche una liberazione. Proprio all’andata, all’Olimpico, aveva combinato un patatrac sul gol iniziare di De Rossi: ora il debito è ampiamente saldato.
La Roma non riesce a reagire e i padroni di casa decidono che è il momento di assestare il ko. Chiellini sfiora l’accoppiata dopo l’inzuccata dell’andata. Quagliarella si presenta solo davanti a Stekelenburg che non può fare altro che stenderlo: rigore e cartellino rosso per il portiere. Esce Borini ed entra Curci che trova Andrea Pirlo 11 metri davanti a lui. Il neo entrato potrebbe diventare eroe di serata deviando il tiro, ma sulla ribattuta il Maestro non sbaglia 2 volte: 3-0 e anche superiorità numerica, la Juve sente odore di fuga.
La ripresa si gioca per onor di firma. E serve solo per incrementare il distacco. Per completare la serata magica dei centrocampisti, Marchisio si inventa un rigore… da fuori area: palla piazzata di precisione sul palo lontano e Curci è di nuovo battuto. In punteggio non si schioda più dal 4-0 nonostante gli ingressi in campo di Del Piero e Borriello.
Una vittoria netta che, in quel momento, è già un’incoronazione per Antonio Conte. I bianconeri salgono a +16 sulla Lazio con 5 gare ancora da giocare: la qualificazione in Champions League è già matematicamente conquistata. Obiettivo fissato a inizio stagione, ma che ora può anche non bastare più.
E infatti non basterà. La Juve non si fermerà e continuerà la marcia spedita fino al tricolore, festeggiato a Trieste contro il Cagliari.
A settembre, altra goleada
La Juventus torna a vincere lo Scudetto e si presenta da favorita nella stagione 2012/13. Nonostante l’incognita di dover affrontare la prima parte senza lo squalificato Antonio Conte.
La Roma ha archiviato subito la parentesi Luis Enrique. Allo spagnolo non è riuscita l’impresa di imprimere la sua filosofia all’ambiente. Purtroppo per i bianconeri ci riuscirà invece a Barcellona, come dimostrerà la finale di Champions di Berlino del 2015.
Nella Capitale torna Zeman. E il boemo si accomoda sulla panchina dello Stadium già a fine settembre. Juventus-Roma arriva presto, alla sesta giornata. I bianconeri hanno già vinto la Supercoppa e iniziato il cammino in Champions. La fame sembra quella della stagione precedente, nonostante l’assenza in panchina del tecnico leccese.
Di sicuro il copione della gara non si discosta da quello dell’aprile precedente. A senso unico e questa volta di minuti ne bastano 19. C’è di nuovo la firma di Pirlo, che segna su punizione, specialità della casa. C’è un rigore poco dopo, ma adesso l’incombenza è di Vidal che raddoppia. Il cileno si veste anche da uomo assist e serve a Matri il pallone del 3-0.
Anche stavolta sarà una ripresa a intensità ridotta. La Roma riesce almeno a cancellare lo zero dal tabellone con Osvaldo che segna su rigore, quando Totti – stavolta titolare – ha già lasciato il campo. Ma il distacco torna a farsi più corposo al 90’ quando Giovinco concretizza al meglio un contropiede di 80 metri dell’instancabile Barzagli.
Altra goleada servita. E sarà l’ultima. Perché a partire dall’era di Garcia, i giallorossi cominceranno a giocarsela ad armi pari allo Stadium. Ma cedendo sempre di misura (4 1-0 di fila), fino al match dello scorso agosto. Da cancellare subito per far ripartire la tradizione. Di nuovo nel segno di Andrea Pirlo.