A distanza di oltre 6 mesi dalla data originaria, si prova a disputare Juventus-Napoli. Allo Stadium, i bianconeri hanno raccolto spesso successi fondamentali negli scontri diretti contro i partenopei. Come nell’ottobre 2012, con i cambi di Angelo Alessio a spaccare la partita.
Forse ci siamo. Anche se, quando ci sono di mezzo Juventus e Napoli, non è il caso di mettere la mano sul fuoco. Mercoledì 7 aprile, covid permettendo, potrebbe essere il giorno del recupero del match di campionato. Valevole per la 3a giornata d’andata e non disputato oltre 6 mesi fa, il 4 ottobre 2020.
E quasi 20 mesi dopo l’ultimo confronto diretto tra le 2 rivali disputato allo Stadium. Il 4-3 del 31 agosto 2019 ottenuto dalla Juve guidata da Maurizio Sarri contro il Napoli di Carlo Ancelotti. Un match che, riletto oggi, anticipò molto di quella che sarebbe stata la pazza annata 2019/20 dei Campioni d’Italia. Capaci di passare dal vantaggio 3-0 (gol di Higuain, Danilo e Ronaldo) al 3-3 prima di vincerla con un clamoroso autogol nel finale di Koulibaly. Proprio colui che aveva firmato, nel 2018, l’unico successo campano a Torino nell’ultimo decennio.
Allo Stadium non si passa. Quasi mai
Un solo successo partenopeo (risultato poi ininfluente per quanto accaduto la settimana successiva) contro un monologo juventino. Un monologo per giunta in partite quasi sempre decisive. Perché se la Juventus ha fatto incetta di tricolori, il Napoli è la rivale che più delle altre ha tenuto il passo. Palesando anche una certa continuità di risultati.
Tante vittorie fondamentali per la Juve. Come quella ottenuta nell’ottobre 2012. Ancora troppo presto per essere determinante per la corsa Scudetto, ma fondamentale per permettere alla squadra allora allenata da Antonio Conte di iniziare la prima (e decisiva) fuga verso il bis in campionato.
2012 in 4 atti
Il 2012, inteso come anno solare, è prolifico per il duello tra Juventus e Napoli. Quello di ottobre (sabato 20 per la precisione) è l’ultimo in ordine di tempo. Dopo che le 2 rivali si sono affrontati in 3 competizioni diverse.
Ad aprile è la Juve a fare la voce grossa rifilando 3 reti ai partenopei. In quello passato alla storia come il primo confronto diretto allo Stadium, le reti di Vucinic, Vidal e dell’ex Fabio Quagliarella avvicinano sempre di più i bianconeri al traguardo finale.
Il Napoli ottiene la sua vendetta 50 giorni dopo. Si gioca all’Olimpico di Roma, sede della finale di Coppa Italia. La Juve di Conte non ha perso neppure una partita in tutta la stagione. E l’imbattibilità viene persa nel momento sbagliato: gli azzurri di Mazzarri vincono partita e trofeo. Proprio nel giorno dell’ultima partita di sempre di Alessandro Del Piero con la Vecchia Signora.
Per il terzo atto ci si sposta addirittura in Cina. È l’11 agosto quando tocca a Massimo Carrera guidare la squadra al successo in Supercoppa Italiana: un 4-2 ai supplementari con immancabile show polemico del patron De Laurentiis. Per Antonio Conte (e il suo vice Angelo Alessio) è un trionfo da gustare – amaramente – dalla tribuna per via della squalifica.
Testa a testa fin all’inizio
La sfida di Pechino anticipa quello che sarà il tema della stagione: è il Napoli la candidata numero uno per cercare di togliere lo scettro di campioni ai bianconeri.
E le prime giornate di campionato stanno lì a dimostrarlo. Quando il calendario prevede lo scontro diretto, come detto sabato 20 ottobre, Juventus e Napoli hanno già messo tutti in fila. Con ruolini di marcia esaltanti per entrambe.
In 7 partite, le 2 rivali hanno marciato allo stesso ritmo con 6 vittorie e un solo pareggio all’attivo. E sia Mazzarri che Conte hanno potuto preparare lo scontro diretto nei minimi dettaglia.
La gara è in programma dopo la sosta per le Nazionali e non potrebbe esserci sfida migliore per tornare a fare sul serio. Rispetto all’ultima gara, vinta a Siena con i gol di Pirlo e Marchisio, c’è una novità importante in casa Juve. La squalifica di Angelo Alessio, più soft di quella di Conte, è terminata. Quindi sarà lui a guidare dalla panchina e a mettere in pratica i consigli del titolare ancora relegato in tribuna.
La parola al campo
È un match già importante e la Juve deve affrontarlo senza 2 dei suoi protagonisti: Gigi Buffon e Mirko Vucinic sono assenti. Non c’è neppure più Del Piero (che nella notte ha segnato il suo primo gol in Australia!) e la fascia di capitano finisce sul braccio di Giorgio Chiellini.
Tra gli uomini più attesi c’è Andrea Pirlo e non solo per il gol segnato prima della pausa a Siena. Si avvicina fine anno e qualcuno decide di fare il suo nome nella corsa al Pallone d’Oro: è Del Bosque che in un’intervista esalta le prove del Maestro.
Alessio può comunque mandare in campo una Juve quasi in formazione tipo e in completo all black. Storari è una garanzia tra i pali, dietro spazio alla BBC. A centrocampo Marchisio, Pirlo e Vidal, con lo scalpitante Pogba pronto a dare il suo contributo di gioventù. Lichtsteiner e Asamoah sulle fasce. Davanti ci sono l’ex Quagliarella e Giovinco.
La gara è viva fin dall’inizio. È proprio Giovinco a regalare la prima emozione con un fendente che impegna De Sanctis. Il portiere abruzzese, altro ex della gara, è decisivo anche su un tiro cross di Asamoah e su una botta da fuori di Marchisio. Storari deve invece affidarsi alla traversa per salvarsi su una punizione capolavoro di Edison Cavani. All’intervallo è 0-0.
I cambi di Alessio fanno volare la Juve
Nella ripresa sono ancora Giovinco e poi Matri (entrato per Quagliarella) ad avere l’occasione propizia ma manca sempre qualcosa. La sfida, sempre vibrante, sembra avviarsi verso lo 0-0 quando Angelo Alessio tira fuori ben 2 assi dalla manica. Tra il 75’ e il ’78 entrano Pogba (per Vidal) e Caceres (per Asamoah).
Una doppia mossa che spacca la partita. Minuto ’80, corner da sinistra di Pirlo e a centro area sbuca la testa del difensore uruguaiano. Martin non è nuovo a queste prodezze, vedere alla voce Juventus-Inter di pochi mesi prima. E anche questa volta è una prodezza decisiva.
Il Napoli non ha neppure il tempo di capire cos’è successo e si trova di nuovo ko. Minuto 82’, Giovinco ci prova da fuori, il pallone rimpalla su un difensore partenopeo e finisce proprio sul sinistro di Pogba che non ci pensa un secondo: fendente al volo e palla a fil di palo dove De Sanctis non può arrivare. È il primo capolavoro del francese, quello che permette a tutto il popolo bianconero di scoprire un possibile nuovo crack. Che saprà poi confermarsi partita dopo partita.
Ma quel che conta, in quel pomeriggio di ottobre, di regalare altri 3 punti alla Juve. Quelli della prima fuga della stagione. Il titolo del giorno dopo della Gazzetta dello Sport “A senso unico” anticipa quello che sarà l’andamento della Serie A 2012/13. La prima fuga sarà subito determinante: da quel momento nessuno riuscirà più a tenere il passo dei Campioni d’Italia lanciati verso il bis.
La squadra di Conte archivia con il segno + anche il quarto Juventus-Napoli dell’anno. Almeno dal punto di vista sportivo. Un po’ meno da quello economico. Per il “regalo” lasciato dagli ultras partenopei che devastano il settore ospiti. Scene a cui nessuno vorrebbe più assistere, anche a pandemia finita quando le porte degli stadi torneranno finalmente ad aprirsi!