di Fabio Ellena.
Juventus e Benevento si sono affrontati una sola volta Torino. Storia del novembre 2017, quando i bianconeri festeggiarono al meglio il 120° compleanno. Con tanto di regali delle rivali!
Secondo match della storia a Torino tra Juventus e Benevento. Il bis di quello datato 2017/18, la prima storica apparizione in Serie A dei campani. Che per oltre un tempo sognarono il colpaccio allo Stadium contro i Campioni d’Italia. Higuain e Cuadrado autori dei gol che decisero il match.
2017, per il Benevento dal sogno all’incubo
La stagione 2017/18 racchiude una particolarità: la prima apparizione del Benevento in Serie A. I campani hanno stupito tutti ottenendo una promozione fuori pronostico. Arrivata ai playoff dopo un quinto posto raccolto nella fase regolare.
Merito di Marco Baroni, uno capace di vincere uno Scudetto a fianco di Maradona e di guidare la Primavera della Juve a un Viareggio e una Coppa Italia. Ma per il tecnico toscano e tutta la sua squadra la massima categoria si dimostra fuori portata.
Il Benevento perde tutte le prime 9 partite e il cambio in panchina appare l’unica soluzione. Baroni manca per poco l’opportunità di rimettere piede allo Stadium, dove ha avuto il piacere di guidare 2 volte i giovani bianconeri. Quando è in calendario la sfida con la Juventus, alla 12a giornata, l’allenatore è Roberto De Zerbi.
Il cambio non ha ancora dato la scossa voluta e le prime 2 uscite finiscono come le altre. E a inizio novembre il nuovo tentativo è di quelli proibitivi, contro i Campioni d’Italia, per giunta nel fortino dello Stadium.
Una Juve da rincorsa
La Juventus 2017/18 ha iniziato abbastanza bene. Ripetere l’annata precedente – con Scudetto, Coppa Italia e finale di Champions a Cardiff – non è facile. E a fine ottobre nel ruolino di marcia c’è qualche inciampo di troppo. La Supercoppa Italiana è sfumata all’ultimo secondo contro la Lazio, che si è presa anche la soddisfazione di venire a vincere in campionato a Torino. In più il Barcellona di Messi ha vendicato l’eliminazione di pochi mesi prima mettendo un tris sul tavolo del Camp Nou.
In campionato c’è da rincorrere il Napoli. Il ko con i capitolini e un pari beffa subito in rimonta a Bergamo (2-2 dopo un iniziale 0-2) costringe la squadra di Allegri a essere dietro di 3 lunghezze dai partenopei, a una dall’Inter e a pari merito con la stessa Lazio.
Dopo un avvio scintillante, Paulo Dybala è entrato in crisi. Per fortuna dell’allenatore livornese, i gol li ha garantiti Gonzalo Higuain. Nei sette giorni che precedono la sfida con il Benevento, il Pipita ne ha messi 2 al Milan a San Siro e uno in Champions in casa dello Sporting Lisbona per evitare un altro sanguinoso ko europeo.
120 motivi per vincere
Il blasone delle 2 squadre e una classifica che parla chiaro. Più ancora della Juve nelle prime posizioni, c’è quel numero zero nella casella punti degli ospiti. Juventus-Benevento sembra una di quelle gare segnate prima ancora di iniziare.
Inoltre c’è un motivo in più per aspettarsi una passerella dei bianconeri. Si gioca domenica 5 novembre (girono della tradizionale Maratona di New York) ed è la prima partita in calendario dopo il 120° compleanno che la Vecchia Signora ha festeggiato in settimana.
Un evento da celebrare con una maglia speciale, senza Scudetto e coccarda della Coppa Italia. Con le sole 3 stelle a fare da comparsa su una divisa bianconera in linea con la tradizione. Senza sfarzi e sfumature richieste dal marketing.
È la terza gara in una settimana, ma anche l’ultima prima della sosta per le Nazionali (come succederà questa volta). All’orizzonte c’è la doppia sfida che l’Italia deve affrontare con la Svezia per provare a prendersi un posto ai Mondiali di Russia dell’estate successiva.
Allegri opera pochi cambi alla formazione tipo. Douglas Costa fa rifiatare Mandzukic, Marchisio e Matuidi si occupano del centrocampo, dietro Rugani fa coppia con Chiellini e Szczesny difende i pali al posto di Buffon.
Rischio di gara stregata
Il Benevento pare avere il destino segnato. Se non fosse per quella “strega” che capeggia anche sul simbolo del club.
Che ci sia il rischio di una partita stregata, molti tifosi bianconeri presenti allo Stadium lo capiscono fin dall’inizio. Nei primi 2 affondi del match, Douglas Costa colpisce 2 legni. E al primo tentativo ospite arriva anche la beffa. C’è una punizione al limite, sul pallone va Ciciretti. Ragazzo di grande talento ma con qualche comportamento sopra le righe. Quand’era nella Primavera della Roma si è preso la soddisfazione di espugnare lo Stadium nella finale d’andata di Coppa Italia. E anche questa volta lascia il segno. La barriera piazzata da Szczesny lascia un po’ a desiderare e la parabola del 10 campano va a morire a fil di palo: 1-0.
È il 19’ e il resto del primo tempo ha lo stesso copione. Juve a provarci in tutti in modi, con Higuain, Dybala, Cuadrado e ancora Douglas Costa. Tra legni, le parate di Brignoli e qualche deviazione di troppo il risultato non cambia. Benevento clamorosamente avanti al 45’.
Qualcuno, tra i più pessimisti, vede qualche fantasma, residuo del recente Halloween. Che il Benevento, ko nelle prime 11 partite, possa fare punti proprio a Torino, in casa del Campioni d’Italia? Nei primi 10 minuti della ripresa pare proprio di sì, dopo che altre 2 occasioni bianconere sfumano per dettagli.
Poi, nel giro di 8 minuti tutto torna magicamente al suo posto. Matuidi e Higuain si travestono da Ibrahimovic e Trezeguet in un Juve-Real di qualche anno prima: sponda aerea del francese e girata sontuosa dell’argentino che pesca l’incrocio opposto con il mancino.
Gli ospiti sentono il colpo e capiscono che ora l’impresa rischia di svanire. E il modo in cui Cuadrado trova il raddoppio, staccando da solo a un metro da Brignoli, è l’emblema di una squadra troppo fragile dal punto di vista psicologico. Il 2-1 vale per la Juve il successo che tutti si aspettavano alla vigilia, anche se con qualche fatica di troppo. E al Benevento un 12° ko di fila, da record in negativo.
Regali di compleanno
Solo a fine giornata si capisce che quello contro il Benevento è un successo che pesa molto di più delle attese. Il risultato a sorpresa non uscito allo Stadium fa capolino in altri 2 campi: al Bentegodi, dove il Napoli non sfonda contro il Chievo, e a San Siro dove l’Inter evita la beffa col Toro. La squadra di Allegri si appresta a staccare la spina per la sosta con un -2 dal Napoli e un +1 sull’Inter.
La classifica presenta invece un asterisco. Lazio-Udinese salta a causa del maltempo che si è abbattuto sulla Capitale. E che ha creato problemi ben maggiori del rinvio di un match di campionato.
L’equilibrio di inizio novembre si protrarrà quasi fino alla fine. Anche se solo per quanto riguarda Juventus e Napoli che si giocheranno il titolo quasi all’ultima giornata.
Decisamente migliore la seconda parte del Benevento. A partire dal primo punto strappato al Milan con la prodezza di un Brignoli in versione Rampulla, i campani riusciranno a racimolare 21 punti. Non sufficienti per salvarsi ma per fare una figura dignitosa. Come successo nel match di ritorno, con una Juventus costretta agli straordinari per ottenere i 3 punti al Vigorito.
Conte stende Mourinho e fa un regalo a Guardiola
Tempo di regali anche in Inghilterra. Domenica 5 novembre si gioca Chelsea-Manchester United, ovvero Antonio Conte contro José Mourinho. I londinesi sono già tagliati fuori dalla corsa per il bis in Premier League ma si prendono la soddisfazione di battere i Red Devils. A decidere il match è un colpo di testa di Alvaro Morata.
A gioire è soprattutto Pep Guardiola. Il suo City vola + 8 e ipoteca il successo in campionato. Che arriverà… alla Conte, con 100 punti e quasi un +20 su Mou.