di Kantor
Il conflitto inevitabile tra arbitro di campo e VARista.
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]A[/mks_dropcap] me non piace fare il profeta, ma in questo caso era veramente troppo facile. Era evidente che l’introduzione di una tecnologia nuova, in principio ottima ma con regole di applicazione confuse e fatte apposta per ingenerare equivoci, avrebbe portato sia un aumento delle polemiche, sia la generazioni di mostri assurdi come quelli visti l’altra sera a Bargamo.
Dato che c’è un problema reale e che tutti fingono di ignorare, mettiamolo subito in piazza; dal 2006 la Juventus in campionato subisce spesso arbitraggi anomali. La cosa era già ovvia quando la Juventus aveva una squadra più modesta, ma veniva mascherata dalla naturale modestia dei risultati. Ma da quando la Juventus è ritornata a dominare la cosa ha assunto una rilevanza statistica misurabile. Fate un piccolo esperimento casalingo: andate a prendervi i dati relativi a rigori a favore, contro, ammonizioni e falli fischiati per le altre squadre che dominano le loro leghe (diciamo Real, Barca e Bayern?) negli ultimi sei anni e confrontateli con quelli della Juventus. Noterete immedietamente una certa differenza. Ed era da ingenui sperare che l’introduzione di una nuova tecnologia correggesse questo; anzi, per la nota legge di Murphy, non solo tutto quello che può andare storto andrà storto, ma andrà pure storto in modi che nessuno si poteva immaginare.
Per esempio chi poteva immaginarsi che la causa maggiore dei casini di Bergamo non fosse il VAR in sè ma l’interazione tra arbitro di campo (Damato) e VARista (Orsato)? E che quando metti in campo uno che arbitra in A perchè è chiaramente raccomandato (Damato) e come VARista uno che è considerato (e si considera) il dio in terra degli arbitri (andatevi a sentire quello che dice quando parla ai raduni di arbitri, ci sono i filmati su youtube) si creano le premesse per un disastro?
Perchè alla fine è solo un problema di ego; sulla (non) gomitata di Lichtsteiner, Orsato (ho già detto che si crede dio in terra?) ha visto l’opportunità di prendere una di quelle decisioni puntalcazziste che l’hanno reso famoso (e di guadagnare un bel numero di punti qualità con la stampa romana e milanese); e ovviamente l’ha colta, facendo entrare in totale confusione lo sprovveduto Damato, già in soggezione per la differenza di categoria. E da quel momento in poi Damato ha smesso di arbitrare e l’arbitro della partita è diventato il VARista Orsato a tutti gli effetti. Infatti, il rigore che poi Dybala sbaglia lo decide di fatto Orsato (Damato fischia e cerca conforto subito). Il rigore tuttavia è chiaramente da far ripetere:
ci sono solo giocatori dell’Atalanta in area al momento della battuta. Ma siccome questa è una decisione che non procura punti qualità, anzi ti può creare problemi, Orsato si guarda bene dall’intervenire. E lo stesso succede quando al 91′ c’è un rigore gigantesco su Higuain.
Conclusioni? Boh, tiratele voi… L’unica cosa che posso dire è che gli argomenti in difesa del VAR somigliano sempre di più a quelli della NRA (National Rifle Association, la lobby americana favorevole alla libera distribuzioni di armi). Il loro slogan preferito è “Guns do not kill people, people kill people” [le armi non uccidono, uccidono le persone]. E certo se vivessimo in un mondo in cui tutti sono come Tex Willer la cosa avrebbe pure un senso. Ma sfortunatamente non è così e lo stesso vale per il VAR; non sarà forse che abbiamo messo in mano a degli inadeguati un’arma troppo potente e difficile da maneggiare? E che il rischio di “collateral damage” sia troppo alto per essere tollerato?