Le cronache riportano come il primo della club della carriera giovanile di Merih Demiral sia stato il Karamürsel Idmanyurduspor, da cui all’età di 13 anni venne prelevato dal Fenerbahçe. Dopo cinque stagioni passate nel distretto di Kadıköy viene notato dagli osservatori dello Sporting Lisbona, che lo prelevano e lo girano immediatamente all’Alcanenense, prima di tornare alla casa madre e giocare una trentina di gare con la “Squadra B” dei Leões.
L’estate scorsa torna quindi in Turchia in prestito, anche se dopo soli sei mesi l’Alanyaspor lo preleva a titolo definitivo per 3,5 milioni di euro prima di girarlo al Sassuolo in prestito con obbligo di riscatto, operazione compiuta dagli emiliani con la regia della Juventus.
Nel corso dell’attuale sessione di trasferimenti, infine, i Bianconeri hanno versato 18 milioni ai sassolesi facendo firmare al ragazzo un quinquennale da 1,8 milioni annui (cifra non ufficiale, fonti giornalistiche).
Capacità coordinative e condizionali
Merih Demiral è in possesso di buone doti di anticipazione motoria e discrete in reazione, un mix interessante su cui lavorare ma che già oggi rappresenta per il ragazzo una base solida per le proprie azioni difensive. Vista la mole non è invece ovviamente dotato di una capacità di trasformazione motoria di primissima qualità, ma se rapportiamo la stessa proprio alla stazza ecco che il giudizio assume tinte moderatamente positive.
Se il quadro delle capacità coordinative è quindi decoroso ma non eccelso, diverso possiamo dire essere quello relativo alle capacità condizionali: il ragazzo parte da una struttura importantissima, cui aggiunge forza massimale ed esplosiva in quantità importante. Ma, soprattutto, dà la netta impressione di poter avere ancora margini di crescita importanti in questo senso.
A ciò aggiunge poi una certa velocità: se infatti non è rapidissimo nei primi metri proprio per via di quel fisico imponente di cui è dotato, ha indubbiamente modo di recuperare in allungo dove grazie a leve importanti e l’esplosività di cui sopra sa dire la sua contro buona parte dei giocatori di Serie A.
Qualità tecniche
La scuola turca è molto cresciuta sotto il profilo della preparazione tecnica negli ultimi anni, riuscendo a costruire giocatori ben preparati da questo punto di vista. Tra questi vi è sicuramente il buon Merih, che risulta essere un centrale difensivo dalle qualità importanti.
In primis quelle riguardanti il gioco difensivo. Dotato di un buon colpo di testa – che si fa forza anche delle doti strutturali ed atletiche importanti di cui dispone – è però nella tecnica di contrasto che Demiral dà il meglio di sé: spigoloso ma pulito, aggressivo ma tempista. Inoltre sono diverse le situazioni in cui nel recuperare l’avversario ha dimostrato di sapergli prendere il tempo andando in tackle scivolato: un approccio spesso molto rischioso, ma che – anche in relazione alla giovane età – il ragazzo ha per ora dimostrato di saper gestire bene.
Se delle qualità tecniche in fase di non possesso abbiamo detto, due parole è bene spenderle anche in relazione alla sua capacità di gestione della palla, tanto più che questo nel calcio moderno è un aspetto sempre più importante anche per un difensore centrale. Anche in questo senso Merih mostra doti di base importanti, con una certa scioltezza nel controllare il pallone ed una buona capaacità di lancio. In questo senso lavorare con Bonucci potrebbe sicuramente aiutarlo ad alzare il proprio livello qualitativo.
Qualità tattiche
Dotato di discreta attitudine in accorciamento sull’avversario, Merih Demiral è eccellente dal punto di vista della tattica difensiva per quello che riguarda l’anticipo, soprattutto aereo (pur difendendosi bene anche in quello basso).
Il ragazzo sa quindi giocare alto ed aggressivo, ma grazie alla velocità in allungo di cui si diceva poc’anzi non è disprezzabile nemmeno rispetto alla difesa della profondità, sapendo rinculare con buona tempistica e celerità per togliere spazio agli avversari che di tanto in tanto possono imbucarsi tra le maglie della difesa.
Centrale abituato a giocare in una linea a quattro uomini, predilige il centrodestra ma può essere adattato anche sul centrosinistra.
Lavorandoci sopra un po’ potrebbe anche vestire i panni di laterale destro in una difesa a tre, un po’ à la Barzagli.
Qualità mentali
Dal punto di vista cerebrale Demiral sembra essere un giocatore già abbastanza capace di mantenere la concentrazione lungo il corso del match, nonché dotato di una certa fame ed aggressività.
Tutte caratteristiche peculiari per un difensore moderno, che potranno sicuramente aiutarlo ad adattarsi nel nuovo contesto.
Debolezze
Indubbiamente una delle pecche principali del ragazzo è la rapidità: se in allungo, come detto, sa sprigionare una certa forza esplosiva in grado di fargli guadagnare velocità, sul breve pecca indubbiamente in questo senso.
Nonostante mostri un buon uso del suo piede forte, il destro, è invece piuttosto limitato con il mancino.
Ritmizzazione piuttosto bassa, non ha grandissime doti di differenziazione motoria né di destrezza fine e deve crescere ancora globalmente sotto il profilo della personalità.
Valutazione generale
Merih Demiral è indubbiamente un giovane di buona prospettiva: già oggi mostra doti interessanti che potrebbero renderlo un possibile titolare in buona parte dei club italiani. Il suo impatto in Serie A del resto è stato favorevole ed il tragitto che deve intraprendere ora deve essere di qualità.
Le doti di cui Madre Natura lo ha fornito e che lui ha saputo affinare nel suo percorso di crescita tra Turchia, Portogallo e questi pochi mesi nel Belapaese sono indubbiamente importanti e di rilievo.
La valutazione che si può fare di lui è sicuramente positiva e le prospettive che mostra sono ottime.
Come per tutti, oggi Demiral deve allenarsi in un contesto importante, con intensità e qualità, per poter ulteriormente alzare il proprio livello di gioco. Fondamentale, nel suo percorso di crescita, sarà lo spazio che potrà trovare in campo nelle prossime stagioni: imparare dai campioni è sempre importante, ma alla fine è in partita che ci si misura e si acquisisce quella fiducia nei propri mezzi che diventa tappa fondamentale per quelle crisalidi che vogliono diventare farfalle.
Alla Juventus
La Juventus è sempre molto attenta al mercato dei giovani virgulti, italiani e non solo. Nel corso degli ultimi anni ha investito su moltissimi giocatori, spesso in collaborazione con altri club di Serie A, per anticipare le concorrenti ed avere il controllo almeno virtuale delle loro sorti. La maggior parte di questi, è inevitabile, non arrivano poi a sviluppare livelli di gioco sufficienti per potersi inserire nel contesto Bianconero, ovvero quello di un top club europeo.
Certi altri, come Rugani e Demiral, la rosa della Juventus arrivano invece ad integrarla. Poi sta a loro sgomitare per ritagliarsi spazio anche in campo.
Nonostante abbia un anno più di Matthijs de Ligt, il buon Merih Demiral non ha oggi un livello di gioco altrettanto alto, ma questo non è di per sé un problema. Come abbiamo visto il suo impatto in Serie A è stato buono, le sue qualità sono riconosciute e riconoscibili, il suo spazio in una rosa anche iper-competitiva come quella della Vecchia Signora può essere trovato. Per altro per qualità e caratteristiche Merih può assolutamente tornare comodo a Maurizio Sarri, che potrebbe far uscire dalla panchina un marcatore aggressivo ed esplosivo, oltre che un ragazzo affamato e mentalizzato.
Se quindi non ci sono molti dubbi rispetto al fatto che nonostante i suoi 21 anni Demiral possa starci nel contesto juventino, le uniche remore le ho in relazione al percorso di crescita che un giocatore che vedrebbe ragionevolmente poco il campo può compiere. Se, come detto, allenarsi con campioni come Bonucci e soprattutto – per caratteristiche – Chiellini (ma anche lo stesso De Ligt) può contribuire in maniera importante alla crescita del ragazzo, d’altro canto va considerato come i centrali difensivi ruotano poco o nulla nell’ambito di una singola gara e tendenzialmente poco (rispetto ad altri ruoli) anche sulla stagione stessa.
Alla Juventus, nonostante le buone qualità di cui abbiamo parlato, Merih Demiral rischia di giocarsi il ruolo di quinto centrale con Daniele Rugani, un altro arrivato con le stimmate del predestinato in quel di Torino e che ha poi fatico ad imporsi proprio per una questione di concorrenza e spazi ridotti (oltre che un giocatore che sbocciò in A proprio sotto la guida di Maurizio Sarri, che già lo conosce e lo apprezza).
Per questo chissà che la società non decida per lui un percorso differente, di valorizzazione in un contesto in cui il ragazzo possa vedere il campo con più facilità. Magari non già da quest’anno, per dargli una stagione di training nell’ambito Juve; ma con la prossima stagione una sorta di “Erasmus” calcistico in un’altra città o in un altro Paese potrebbe riconsegnare ai Bianconeri un giocatore ancora più forte – e soprattutto consapevole – di quanto Merih non possa essere oggi.