Si parla sempre più insistentemente del possibile acquisto da parte della Juventus del baby fenomeno De Ligt, difensore centrale dell’Ajax. Conosciamolo meglio in questa scheda approfondita.
Nato a Leiderdorp (cittadina di circa 26mila abitanti che sorge nella provincia dell’Olanda Meridionale) il 12 agosto del 1999, Matthijs de Ligt veste la maglia di una squadra per la prima volta all’età di 7 anni, andando a giocare nel piccolo FC Abcoude.
Da qui, tramite uno dei tanti “Talentendag” (“giorno dei talenti”, ovvero le selezioni organizzate ogni anno dall’Ajax), passa ai Lancieri di Amsterdam nel 2009.
Le sue qualità saltano subito all’occhio dei responsabili del “De Toekomst” (il centro giovanile ajacide), che ne curano ed accelerano lo sviluppo consci della pepita che si stavano trovando a lavorare.
Il modello di crescita rielaborato negli ultimi anni dai Lancieri (e di cui ho già parlato in questo articolo) pare stia tornando a funzionare. Tanto che De Ligt sbarca nello “Jong Ajax” già nel 2016, trovando l’esordio assoluto in prima squadra il 21 settembre di quello stesso anno, in una gara vinta 5 a 0 contro l’Emmen in Coppa d’Olanda.
E’ l’inizio di una splendida storia, che già nel corso di quella stagione lo vedrà totalizzare 23 presenze in prima squadra, di cui 9 in Europa League (finale compresa), per poi diventare titolare inamovibile nel corso dell’ultima annata (terminata con 39 gettoni all’attivo).
Ovviamente nemmeno la nazionale olandese si è fatta pregare per lanciarlo.
E così se solo due anni fa lo vedevo giocare con la maglia dell’under 17, l’anno scorso ne ho potuto rimirare il debutto contro la Bulgaria, in una gara persa 2 a 0 anche a causa di due errori proprio del ragazzino di Leiderdorp.
Il resto è storia recente. L’Olanda non si è qualificata ai Mondiali, Blind è stato sostituito da Koeman sulla panca degli Oranje e da dopo quell’infausta serata del 25 marzo 2017 De Ligt ha per ora giocato solo amichevoli con quella maglia.
Una delle quali, l’ultima, proprio contro la Nazionale Italiana…
LE QUALITA’
Matthijs de Ligt è un po’ il prototipo del difensore centrale moderno: fisicato, confidente col pallone tra i piedi, intelligente, reattivo.
Campione di precocità, è probabilmente oggi il migliore interprete del ruolo tra gli under 20 europei.
CAPACITA’ COORDINATIVE e CONDIZIONALI
La precocità di De Ligt si riverbera sotto tanti aspetti, del suo gioco come della sua persona. Ad esempio in un fisico da vero e proprio corazziere: un’ottantina di chili distribuiti su circa centovanta centimetri d’altezza, che gli donano una fisicità quasi ideale per il ruolo.
Matthijs non ha però solo una struttura adeguata, ma anche delle capacità condizionali da non sottovalutare.
In primis una forza fisica che gli permette già di battagliare ad armi pari contro fior di professionisti. Epica, in questo senso, la battaglia senza esclusione di colpi che mise in scena lo scorso anno in semifinale di Europa League contro il Lione, quando Lacazette andò a contendergli un pallone che lui difese col coltello tra i denti, riuscendo a domare il molto più esperto avversario francese per rivolgergli poi un gesto di stizza mista a snobismo dopo aver ottenuto la rimessa dal fondo tanto bramata.
Non solo forza massimale, comunque, ma anche una discreta flessibilità abbinata ad una certa velocità in allungo, frutto di leve lunghe e potenti che sanno farsi valere quando serve.
Dal punto di vista coordinativo invece spicca soprattutto per tre qualità.
In primis una capacità di reazione piuttosto marcata che, come vedremo più avanti, lo rende molto efficace in fase di anticipo. In secondo luogo una certa dose di anticipazione motoria, che gli permette di guadagnare un tempo di gioco nella gestione della propria postura, risultando così più efficace in fase di contrasto. Infine una differenziazione dinamica certo da non sottovalutare, che gli permette di mostrare buone doti di regia lunga.
QUALITA’ TECNICHE
Come detto Matthijs de Ligt è un centrale molto moderno, che fa rima con un bagaglio tecnico importante. In cui a spiccare sono sicuramente soprattutto, come abbiamo appena detto, le sue doti di lancio e passaggio incrociato: in possesso di un destro piuttosto morbido – oltre che di un sinistro non disprezzabile – il centrale dei Lancieri mostra infatti una certa qualità in questo fondamentale. In qualche modo può richiamare un po’ alla mente un certo Leonardo Bonucci, in questo senso.
Buonissima capacità di controllo della sfera abbinata ad una discreta guida della stessa, caratteristica sempre più sviluppata nei centrali difensivi olandesi (che stanno diventando, o forse tornando, ad essere sempre più “totali”), sa difendere la palla ed affondare in contrasto, mostrando soprattutto un’ottima scelta di tempo per quanto concerne i tackle scivolati.
Naturalmente abbastanza portato nel gioco aereo, ha una più che discreta capacità di colpire di testa, caratteristica questa che l’ha portato anche a fare qualche gol (circa uno ogni dieci gare disputate con l’Ajax sino ad oggi).
QUALITA’ TATTICHE
De Ligt sa usare bene la testa. Ancor più in senso lato che non inteso come “gioco aereo”.
Se infatti in area avversaria sa farsi valere, come abbiamo visto, in anticipo alto ha ancora un certo margine di crescita: ad oggi è sì generalmente efficace, ma non ancora “dominante” come un top del ruolo dovrebbe essere.
In compenso, come detto, sa usare bene la testa per leggere il gioco. Cosa che a sua volta, abbinata alla capacità di reazione di cui sopra, si trasforma in una certa facilità nell’andare in anticipo basso, fondamentale tattico tra i più sviluppati del classe 1999 olandese.
Se risulta indubbiamente più che discreto in accorciamento sull’uomo – dimostrando anche in generale una certa aggressività, che per me lo renderebbe perfetto come centrale o laterale di destra della difesa a tre di Gasperini – colpisce abbastanza per la lucidità che dimostra nello scegliere il tempo con cui affondare in tackle, anche in zone “calde” del campo.
Difensore che predilige il centrodestra di una difesa a quattro, ma che può giocare anche sul centrosinistra, risulta abile nell’uno contro uno sia sul lungo che sul corto.
QUALITA’ MENTALI
Tra i tanti aspetti che emergono quando si guarda giocare Matthijs de Ligt, uno dei più stupefacenti è sicuramente l’approccio che mette in campo. Coraggio, personalità, spirito di sacrificio. Tutte qualità che fanno trasparire un giocatore giovane ma mentalmente solido. Un ragazzo consapevole tanto delle difficoltà da affrontare quanto dei propri mezzi.
Precoce, dicevo. In tanti aspetti. Tra cui, sicuramente, proprio quello mentale.
DEBOLEZZE
Detta così parrebbe quasi di trovarsi di fronte al centrale perfetto, che però ovviamente non esiste.
Matthijs de Ligt è sicuramente già un ottimo giocatore, direi anche un fenomeno in relazione al contesto in cui si esprime… ma ha ovviamente alcuni aspetti del suo gioco da migliorare.
Se in anticipo alto ha già un buon livello di gioco ma che comunque deve ulteriormente implementare, a volte risulta anche sin troppo “self confident” nella gestione della sfera.
Se in Italia abbiamo ucciso la creatività e castrato la personalità di un’intera generazione di calciatori per paura che perdessero palla, De Ligt non deve nemmeno esagerare all’opposto e rendersi conto che a volte la giocata semplice è quella più efficace.
Indubbio però che soprattutto questo aspetto è un peccato quasi venale, in un giovane. Anzi, direi inevitabile: quando cresci in un contesto che stimola la tua creatività ed il tuo pensiero laterale è praticamente ineluttabile che finirai con l’eccedere. Sarà poi l’esperienza maturata in anni di gioco a farti trovare il giusto compromesso tra “sicurezza” ed “estro”.
Ultimo ma non meno importante: ovviamente in campo aperto e contro avversari particolarmente rapidi ed inclini ai cambi di direzione veloci rischia, come la maggior parte dei difensori al mondo, di finire in un bagno di sangue…
VALUTAZIONE GENERALE
Matthijs de Ligt è quel classico giocatore che quando lo vedi in campo per la prima volta ti ruba subito occhi e cuore.
Nel mio caso la sua “scoperta”, dopo averlo solo sentito nominare della lista dei “wonderkids” del Football Manager di quell’anno, avvenne due anni fa, nel corso dell’Europeo under 17 disputato dai classe 1999.
Ne avevo già sentito parlare come uno dei migliori giovani centrali del continente, appunto, ma ciò che vidi andò ben oltre le mie aspettative: un centrale fisicato, reattivo, di grande personalità, intelligente.
Fu amore a prima vista.
All’epoca lo identificai come il miglior centrale difensivo classe 99 d’Europa assieme all’atalantino Bastoni (passato di proprietà dell’Inter la scorsa estate).
Adesso però, con il gap esperienziale che si è creato tra i due, non vedo nessuno che possa essergli paragonabile.
(Anche se un occhio lo darei a Perr Schuurs, altro centrale 1999 olandese che l’anno prossimo dovrebbe raccogliere proprio l’eredità di De Ligt all’Ajax.)
ALLA JUVENTUS?
Prima di chiedersi come potrebbe inserirsi Matthijs de Ligt alla Juventus c’è da chiedersi se la squadra ne abbia bisogno e, di conseguenza, quanto potrebbe giocare.
De Ligt come detto è il prototipo del centrale moderno. Un giocatore che io avrei acquistato in qualsiasi squadra al mondo dopo la prima volta che lo vidi. Cosa che farei anche ora, non fosse che nel frattempo il costo è comprensibilmente esploso.
I Bianconeri ad oggi sembrano abbastanza coperti: Chiellini, Benatia, Rugani ed il neo arrivato Caldara danno garanzie sufficienti ed a loro dovrebbe comunque aggiungersi anche il rinnovo di Barzagli.
Se il reparto centrali fosse questo l’idea di acquistare De Ligt sarebbe quindi totalmente superflua. Anche perché avrebbe un costo (non meno di 30 milioni, per qualcuno anche sui 50) tale per cui difficilmente lo acquisteresti per girarlo in prestito, magari biennale, ad una “media” di Serie A (posto anche che lo stesso De Ligt probabilmente non accetterebbe questa soluzione).
A questo punto la condizione principale mi sembra quella che dovrebbe portare alla partenza di almeno uno dei centrali. E se Barzagli potrebbe comunque essere considerato il quinto della rosa anche alle spalle del classe 99 olandese, la presenza di almeno tre degli altri quattro potrebbe tarpare non poco le ali a Matthijs. Che secondo me, per continuare l’ottimo percorso di crescita che ha intrapreso ad Amsterdam, è bene che continui a giocare con continuità anche l’anno prossimo.
Venendo alla sua possibile applicazione alla Juventus, comunque, non posso che consigliarne l’acquisto.
Giovanissimo, maturo, con prospettive ancora da sviluppare, moderno, abile in entrambe le fasi. Un giocatore così se te lo puoi permettere e sai di poterlo inserire in un contesto davvero favorevole ad una sua crescita non dovresti fartelo scappare per nulla al mondo.
Per altro nel contesto della Juve, con la qualità di lancio di cui si diceva, potrebbe anche fare molto comodo: da dopo la partenza di Bonucci la squadra ha indubbiamente perso qualcosa in questo fondamentale, che con l’acquisto di De Ligt andrebbe, almeno potenzialmente, a recuperare.
GIUDIZIO DELL’AUTORE SULLE ABILITA’ ATTUALI
(caratteristiche)
7,5 |
REDAZIONOMETRO
(quanto la redazione vorrebbe lo acquistassimo tenendo in considerazione costi, necessità della rosa e potenzialità del giocatore)
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Osservatore diplomato in FIGC e Football Data Analyst diplomato WyLab, attualmente ricopre il ruolo di capo scout in una società dilettantistica. Da anni gestisce un blog, Sciabolata Morbida, in cui scrive di calcio in generale e di giovani in particolare.