Un nome più volte accostato ai bianconeri è quello del giovane centrocampista azzurro, in forza alla Roma
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]L[/mks_dropcap]orenzo Pellegrini nasce il 19 Giugno del 1996 a Roma e, come il suo luogo di nascita può ampiamente suggerire, è cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Roma dove fondamentalmente ha compiuto tutta la trafila. È a tutti gli effetti, insomma, un prodotto di quella “cantera” giallorossa che va annoverata tra i migliori settori giovanili in Europa. La passione per il calcio gli è stata trasmessa dal padre, ex calciatore, che gli ha fatto tirare i primi calci al pallone in un paio di squadre locali dove svolgeva il ruolo di allenatore per bambini. Il ruolo durante il percorso nelle giovanili è quello di prima punta e tale scelta è dettata dalla sua statura, superiore alla media nelle varie annate. Lo spostamento a centrocampo avviene sotto la guida di Montella nella categoria giovanissimi nazionali e da quel momento in poi la collocazione in quella zona del campo è definitiva. Debutta in Serie A il 22 Marzo del 2015 e nell’Estate seguente si sposta a Sassuolo dove, sotto la guida del suo attuale tecnico, Eusebio Di Francesco, trova grande continuità e sforna in maglia neroverde due stagioni da titolarissimo (54 presenze condite da 11 gol e 8 assist). Con la squadra emiliana trova anche l’esordio su un palcoscenico europeo: i gironi di Europa League. Nella scorsa estate Di Francesco compie il salto di livello passando dal Sassuolo alla Roma e porta con sé proprio Pellegrini che deve inserirsi ovviamente in un contesto altamente competitivo. Nella stagione 2017/2018 con i giallorossi Pellegrini accumula 38 presenze esordendo anche in Champions League. La prima selezione nazionale in cui viene convocato è l’under 19 per poi proseguire con l’under 20 sotto la guida di Evani e poi l’under 21 di Biagio. L’esordio con la nazionale maggiore arriva a 20 anni contro il Lichtestein in un match di qualificazione per i mondiali e fino a questo momento le presenze con la casacca azzurra risultano 6.
Cenni fisici
Pellegrini è alto 186 centimetri distribuiti su 76 kg di peso che denotano una struttura fisica possente in grado di incidere positivamente sui duelli aerei (vince più del 50% dei duelli aerei). È dotato di una discreta rapidità di gambe che non lo rende un giocatore lento o compassato. La buona velocità in progressione e una resistenza aerobica di primo livello completano il quadro di un giocatore dinamico che dal punto di vista fisico-atletico è completo senza carenze evidenti.
Qualità tecnico-tattiche
È un destro naturale e il primo aspetto da sottolineare è l’ottima tecnica di base di cui dispone e che si concretizza principalmente nella trasmissione del pallone . Con la Roma, per esempio, a lui sono stati affidati calci di punizioni o calci d’angolo e in molte circostanze si è disimpegnato egregiamente sia in fase di regia attraverso lanci in verticale o cambi di campo sia nell’ottima gestione di transizioni positive tramite puntuali e precise imbucate verso i compagni. Nel video sottostante attende il momento giusto per effettuare la giocata. Il dosaggio è perfetto.
Tali qualità non sono relegate però al piede preferito, il destro, ma coinvolgono anche il piede sinistro con il quale non ha timore di tentare giocate anche complicate sia in fase di rifinitura sia in fase di finalizzazione.
Quest’ultima gif oltre a testimoniare la bontà del suo piede sinistro e del tiro dalla distanza evidenzia una spiccata capacità coordinativa che lo aiuta nella gestione del pallone: Pellegrini non sembra quasi mai in difficoltà in conduzione e dà la sensazione di possedere sempre il controllo e il dominio della sfera. Possiede anche una sufficiente visione periferica e lettura dei movimenti dei compagni che non lo elevano a un regista di professione ma che lo rendono un ottimo profilo alternativo per partecipare alla costruzione della manovra. L’aspetto principale in cui Pellegrini eccelle sono gli inserimenti in area avversaria grazie a uno spiccato tempismo a cui si abbina la già citata capacità di calcio e la sua statura. Non a caso è un centrocampista che ha sempre avuto il vizietto per il gol: a Sassuolo in 54 presenze ha collezionato 11 gol e 8 assist mentre con la Roma in cui i compiti sono stati diversificati rispetto all’esperienza emiliana i gol segnati sono 3 e 5 gli assist.
Difetta nelle doti in dribbling e pertanto non può essere considerato una mezz’ala box to box in grado di strappare palla al piede, riuscire da solo ad eludere il pressing avversario e creare superiorità numerica nella trequarti avversaria.
In fase di non possesso è un giocatore che può e deve dare maggiormente in termini di grinta poiché è ancora troppo timido nell’approccio ai contrasti ma potenzialmente le sue doti fisiche lo rendono un profilo difficilmente superabile nell’1vs1 per la lunghezza e la rapidità delle gambe.
Anche la concentrazione sui 90 minuti latita e sono ancora troppi i momenti di distrazione e di assenza dal gioco che si prende nel corso di un match. L’esperienza romana ha senza dubbio aiutato sotto questo punto di vista ma questo aspetto, di carattere psicologico, è lo step principale che deve compiere per potere pretendere di essere titolare in un top club. È ancora troppo ridotta la sua incisività nei big match ed è da questo miglioramento che si potrà valutare se Pellegrini diventerà un centrocampista top o un discreto profilo mai sbocciato veramente. Nel video sottostante c’è gran parte di Pellegrini al top: contrasto con ottimo posizionamento del corpo, corsa a supporto dell’azione, finalizzazione.
Nella Juventus
In un’ipotetica Juventus Pellegrini non è un nome spendibile in un centrocampo a due poiché verrebbero sacrificate eccessivamente le sue qualità d’inserimento e perché comunque si tratta di un centrocampista più offensivo che difensivo. La sua collocazione più naturale sarebbe la mezz’ala sinistra in un centrocampo a tre che, per quanto concerne le caratteristiche, si sposerebbe egregiamente con Can mezz’ala destra, molto più difensivo. Senza dubbio il numero 7 della Roma non potrebbe essere speso come titolare fin da subito nella Juventus poiché è un profilo che va ancora testato a certi livelli (a differenza di tutto il resto del reparto, escluso Sturaro). In prospettiva sotto una sapiente guida di Allegri potrebbe esprimere tutto il suo potenziale e diventare un giocatore davvero interessante. A opinione dello scrivente Pellegrini non è il sogno di mercato né il primo profilo su cui la Juventus deve puntare ma è un acquisto totalmente da approvare per potenziale, doti tecniche e fisiche, età e prospettiva.
GIUDIZIO DELL’AUTORE SULLE ABILITA’ ATTUALI
(caratteristiche)
7+ |
REDAZIONOMETRO
(quanto la redazione vorrebbe lo acquistassimo tenendo in considerazione costi, necessità della rosa e potenzialità del giocatore)