Il discorso è sempre quello: si guarda il dito e non la luna. Ci si focalizza, in malafede o perché rincoglioniti dai media cui la luna non interessa, sugli atteggiamenti dei calciatori della Juventus, che tra interviste, cori cantati in aereo, battute sui botti, video streaming e screenshot hanno indiscutibilmente beccato i colleghi del Napoli, e ci si dimentica della causa, di cosa abbia scatenato tutto ciò. Ve lo rinfresco.
In data 10.05.18, il Presidente del Napoli, ha dichiarato:
«Se la distanza che c’è adesso dalla Juventus noi dovessimo mantenerla a fine campionato, vincendo le ultime 2 partite, e ci hanno rubato 8 punti, io dichiaro che lo Scudetto è del Napoli, qualcuna delle organizzazioni ce l’ha levato…».
L’allenatore del Napoli, sempre in data 10.05.18, ha rincarato la dose:
«Sicuramente la Juventus è la più potente sotto tutti i punti di vista, non so se se lo siano meritato questo scudetto. Noi abbiamo perso il campionato in albergo, a Firenze, non in campo».
Altri tesserati del Napoli come Lorenzo Insigne hanno fatto battute sulle finali di Champions perse dalla Juventus («sono abituati»), altri come Tonelli hanno detto di avere «la sensazione di essere i vincenti» nonostante lo Scudetto sia a Torino. Potrei citarvi altre decine di dichiarazioni rilasciate solo quest’anno, ma credo di aver reso l’idea.
Ognuno è libero di credere, pensare ed esternare quello che vuole (certo, poi ci sarebbe anche qualcuno col dovere professionale di chiederne conto, ma quel qualcuno da un orecchio ci sente poco), ma il punto è un altro. Il punto è che questi sono atteggiamenti di mancanza di rispetto verso i colleghi e il lavoro di colleghi, che sono ragazzi che certe cose se le segnano al dito. E non lo dico io, che vivo a 1000 km da Torino e potrei anche romanzarci su: l’ha detto Chiellini a chiare lettere con dichiarazioni poco interpretabili.
Dopo di che sì, a Torino hanno deciso togliersi diversi sassolini e di sfottere chi ha mancato di rispetto al loro lavoro. In alcuni casi eccedendo. E badate bene, ve lo dice uno che pensa questo.
Non mi leggerete mai insultare i tifosi del Napoli, né tanto meno gli abitanti di Napoli e Napoli in generale. Vorrei però vi fosse chiaro che non è una questione di "stile": è proprio che ritengo coglione chiunque lo faccia. E vale da ambo le parti.
— ACB (@AntonioCorsa) 20 maggio 2018
Ma la morale, quella, no. Non è accettabile, proprio perché proviene da un ambiente che il rispetto verso gli avversari deve averlo perso assieme allo Scudetto.
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Il "plenipotenziario". Già fondatore e direttore di Uccellinodidelpiero e Juventibus, ora di AterAlbus. Ha “coperto” Calciopoli e Scommessopoli e scritto centinaia di editoriali sulla Juve. Ultimamente, disturba la redazione parlando di giovani francesi della Ligue-1.