Ieri sera, durante la diretta e subito dopo la partita, mi sono espresso piuttosto nettamente sui social sull’episodio da Var di Juventus-Torino. Per me, quello di Khedira su Acquah era fallo, lo dico subito. A freddo, non ho cambiato idea e anzi provo a spiegarvi con calma e con qualche immagine perché mi sia piuttosto arrabbiato con Doveri: non tanto per l’errore, che ci può stare, quanto per la spiegazione, che non ci può stare.
Ho isolato alcuni fotogrammi secondo me utili per capire cosa dica il regolamento e cosa sia successo nello specifico in questo episodio.
Ricapitolo la dinamica: ci sono Acquah (Torino) e Khedira (Juventus) che corrono entrambi cercando di arrivare per primi sul pallone. Come si vede dal seguente fotogramma, ad arrivarci per primo è il giocatore granata, che controlla la palla con l’interno del piede.
Da questa inquadratura da dietro è ancora più evidente sia il “vantaggio” di Acquah che il controllo, netto, in anticipo.
A quel punto, Khedira, con un intervento (poi vediamo il regolamento) a mio avviso negligente, finisce per travolgere il giocatore granata. Non guardate se tocchi o meno la palla, è irrilevante (vedremo anche questo). Focalizzatevi sul contatto tra la gamba destra di Khedira e quella destra di Acquah. Il centrocampista bianconero non prende “solo” la palla, ma colpisce sulla tibia il ghanese facendogli perdere l’equilibrio. Questo è il fotogramma esatto, da due inquadrature, selezionato nel momento in cui Khedira tocca il pallone. Come potete notare, c’è contemporaneo il contatto col giocatore granata.
Tale contatto, impedisce ad Acquah di raggiungere il pallone e lo fa cadere a terra perchè Khedira gli finisce sopra, mentre sta cadendo, colpendolo sia col ginocchio destro, sia facendogli uno sgambetto col piede destro. A seguito di questi 3 contatti, il calciatore del Torino cade a terra e chiede il fallo.
Questo è il video (finchè resta online) dove potete vedere i due replay che ho utilizzato. Vi consiglio di farlo a velocità rallentata (scegliete dalle opzioni di Youtube)
Ora: ho letto tutte le contestazioni che mi avete fatto ieri. Vediamole una ad una.
“La tocca prima Khedira” (la più gettonata). No, mi pare evidente dai fotogrammi postati come non sia così. Acquah è in netto anticipo, controlla il pallone con l’interno del piede e viene travolto. Il fatto che con la punta del piede Khedira poi tocchi ANCHE il pallone, è del tutto irrilevante e non “sana” il comportamento negligente contemporaneo e successivo col quale travolge fallosamente Acquah.
“Palla piena”. Neanche. La palla la tocca con la punta del piede, ma per farlo impedisce ad Acquah di correre in avanti e successivamente lo travolge. Quando si dice palla piena (al bar), si dovrebbe intendere “solo palla, senza avversario”. Anche se lo tocca involontariamente, insomma, è fallo. Anche se lo tocca come conseguenza della scivolata, pure. E’ fallo uguale.
“Khedira toccando il pallone con la punta lo toglie dalla disponibilità di Acquah”. Questa sarebbe una argomentazione valida, se fosse prevista dal regolamento. Che, però, non prevede la “dispobilità tolta” come un criterio che “sana” un comportamento negligente. Non si può usare. Lo usa solo Caressa nel suo mondo, non Coverciano.
“Acquah non aveva il controllo del pallone”. Anche qui, per le stesse argomentazioni di prima, è irrilevante. E comunque, nello specifico, per me la palla la controllava Acquah essendo arrivato nettamente per primo.
Cosa resta? Il regolamento.
Esistono tre tipi di “falli” sanzionabili con un calcio di punizione diretto/rigore: quelli per negligenza, quelli per imprudenza e quelli per vigoria sproporzionata. Il nostro caso è quello della “negligenza”. Così dice il regolamento: “Significa che il calciatore mostra una mancanza di attenzione o considerazione nell’effettuare un contrasto o che agisce senza precauzione”. Quindi, anche se la sua intenzione fosse quella di prendere solo la palla, il fatto che abbia preso anche il giocatore rende il suo intervento “negligente”, e quindi falloso. Questa è la mia, regolamento e fotogrammi alla mano.
Detto questo, passiamo alle altre domande, queste più carine, sull’applicabilità del Var in quel caso.
“Il Var poteva intervenire?”. Bella domanda. Ovviamente, il protocollo dice che “il moviolista” (per capirci) può richiamare l’arbitro in caso di un suo “chiaro errore”. Questo è da considerarsi un chiaro errore? Al solito, per qualcuno sì, per altri no. Per me poteva anche non farlo. Si è scelto un criterio che francamente si presta ad interpretazioni, ed è normale ce ne siano diverse. Il fatto che “l’arbitro abbia valutato” l’azione però non vuol dire che non si possa intervenire: se lo ha fatto sbagliando, lo si corregge. Non si può dire “era stato visto e valutato” come “scusa” per non rivedere al Var: è nato proprio per correggere valutazioni errate.
Il discorso è, comunque, che, una volta chiesta la revisione, e una volta che l’arbitro è davanti alla tv per giudicare, deve prendere una decisione. E, nel farlo, deve valutare l’azione per quello che dicono le telecamere. A mio avviso, come spiegato, dicevano fosse fallo.
“Ma l’azione è continuata? O visto che la tocca un giocatore del Torino prima di Mandzukic è da considerarsi come fossero due azioni distinte e quindi senza possibilità di “andare indietro” col Var?”. Anche qui, il protocollo non è precisissimo. Si può andare indietro fino al momento in cui nasce l’azione. In questo caso, nasce chiaramente con il recupero (falloso, per me) di palla da parte di Khedira. La palla giunge ad un compagno e Dybala, scivolando, prova ad effettuare un traversone. Colpisce però involontariamente la spalla di un giocatore granata che involontariamente la fa schizzare verso l’area di rigore verso un liberissimo Mandzukic, che insacca. Per me, si tratta della stessa azione. Per due motivi: primo perchè il possesso resta sempre della Juventus; secondo perchè il giocatore granata non fa cominciare una nuova azione ma anzi, per sua sfortuna, fa terminare con un gol quella bianconera.
Chiudo con la cosa che mi ha lasciato francamente più sconcertato dell’intera vicenda. Subito dopo il gol, i giocatori granata si avvicinano a Doveri chiedendogli di rivederla perché c’era un possibile fallo. Doveri va a rivedere l’azione alla televisione, e indica il gol. A quel punto, quelli del Torino protestano e lui, si vede chiaramente, dice “Tocca la palla”. Per tutte le ragioni esposte, è una frase inaccettabile detta da un arbitro di Serie A, perché ininfluente. Spero davvero (anzi, ne sono sicuro, non può essere il contrario) che, nel giudicare, non abbia tenuto conto solo di questo criterio e che il suo fosse un “riassunto” veloce per togliersi davanti i giocatori che protestavano. Altrimenti sarebbe grave. Spero anche che a non fargli cambiare idea sia stata la fretta (ci ha messo davvero pochissimo tempo a rivedere l’azione, mentre io ho analizzato i fotogrammi in tutta calma). La stessa fretta che, probabilmente, deve averlo fatto sbagliare settimana scorsa in occasione di Crotone-Napoli quando non ha giudicato volontario un evidente tocco di mano, volontario, di Mertens. Capisco la pressione, capisco che sia brutto far aspettare la gente a casa e i protagonisti, ma spendere 1-2 minuti in più e dare una lettura corretta sarebbe credo da preferire all’errore “per fretta”.
E, aggiungo, sarebbe bello anche se fossero gli arbitri stessi a spiegare le valutazioni prese in modo un pochino più serio ed esaustivo di “tocca la palla”. Dopo la partita, intendo. Ieri è capitato per un episodio “a favore” (termine brutto, ma passatemelo) della Juventus, ma stessa cosa ovviamente auspicherei anche e soprattutto, da tifoso della Juve, per episodi che hanno svantaggiato i bianconeri. Servirebbe a fare chiarezza e a smontare, almeno per quanto possibile, un po’ di teorie complottiste.