L’attesa sfida fra Juventus U23 e Triestina (una delle squadre candidate a rimanere in lotta per la promozione in serie B fino all’ultimo, si è conclusa con una vittoria sul filo di lana dei bianconeri (2-1).
Dal punto di vista tattico Lamberto Zauli ha mandato in campo il consueto 4-3-3 con Israel fra i pali; linea difensiva composta da Barbieri, de Winter, Riccio e Anzolin; mediana con Sersanti, Zuelli e Miretti; Soulé, Pecorino e Sekulov a formare il tridente d’attacco.
Per affrontare la costruzione del 3-5-2 alabardato, la Juventus ha tenuto i due esterni offensivi stretti anche in non possesso, lasciando loro il compito di contrastare i tre centrali della formazione giuliana. Quando la palla scivolava esternamente verso i quinti della formazione di Bucchi erano poi terzino e mezzala di parte a dover gestire la situazione.
In generale, in fase di non possesso la Juve ha scelto di attuare un blocco medio, senza effettuare un pressing alto (11.5 il PPDA) ma cercando invece di ostruire le linee di passaggio avversarie, soprattutto nei corridoi centrali del campo. I bianconeri hanno registrato il possesso maggiore (53%) ma le loro azioni offensive sono state raramente produttive, come dimostra il dato finale degli expected goals (xG) prodotti (0.83).
La squadra di Zauli, come da intenzioni quest’anno, è riuscita a capitalizzare quanto creato a fronte di una Triestina che ha invece registrato un dato più alto in termini di xG (1.84) e che ha gestito il 66% dei suoi possessi nella metà campo avversaria. La compagine torinese ha cercato di sfondare in mezzo (l’85% degli attacchi della U23 sono avvenuti nei corridoi centrali), sviluppando 4-3-2-1 (con gli esterni dentro il campo). A volte però il possesso è ristagnato con difficoltà incontrate nell’attaccare la profondità.
L’impressione è stata quella di una squadra che ha faticato a costruire, non riuscendo a gestire la forte pressione esercitata dalla Triestina.
L’argentino Soulé, che spesso si abbassava per aiutare la manovra bianconera, è stato poco preciso nella gestione della palla, registrando il 77% di passaggi precisi ma perdendo ben 13 volte la sfera.
Alla fine è stato un errore difensivo avversario, su situazione nata da palla inattiva (fallo laterale per la Juve) a determinare il risultato finale di un confronto che ha visto i bianconeri spesso in difficoltà sul piano del gioco.