Juventus – Cesena è stata la prima partita del nuovo corso di Massimiliano Allegri. Con una squadra già ridotta all’osso per gli impegni internazionali, l’allenatore livornese ha dovuto fare a meno anche di Dybala e Arthur per ragioni fisiche, e di Frabotta, Fagioli e Di Pardo, out per motivi disciplinari.
La prima amichevole estiva è stata dunque una sgambata, in cui molti ragazzi dell’Under 23 e dell’Under 19 si sono uniti alla prima squadra. La Juventus ha iniziato la partita vestita di un 4-3-3 dalle posizioni abbastanza fisse (una novità rispetto a quanto visto l’anno scorso): Perin, De Winter, Drăgușin, Rugani, De Sciglio; McKennie, Miretti, Ranocchia; Soulé, Pjaca, Correia.
L’attenzione principale è stata portata su un giro palla armonico, dove a turno i due terzini stringevano la propria posizione per aiutare il palleggio. Specialmente De Sciglio si faceva trovare sempre vicino a Rugani, per cercare poi Ranocchia con diagonali a centrocampo. Allegri ha insistito molto, da bordo campo, su una velocità di trasmisisone più elevata e sulla necessità di “farla girare” prima di cercare di risalire campo. Le trame di gioco della Juventus si sono poi concentrate sull’isolamento dei due esterni, incaricati di scartare il diretto avversario e cercare l’imbucata centrale; sia Félix Correia che Matías Soulé giocavano a rientrare sul piede forte, cercando di mettere in difficoltà le linee avversarie con scarichi al centro del campo.
Da queste situazioni di palla tesa ai 10/15 metri sono venuti fuori entrambi i gol della Juventus nel primo tempo. Il vantaggio è merito di una bella triangolazione di Correia, con De Winter molto intelligente a farsi trovare sul lato cieco dopo lo smistamento di McKennie. Il raddoppio è stato invece costruito sul lato opposto da Soulé, che dopo aver raccolto un traversone lungo di De Sciglio ha servito McKennie con un rasoterra orizzontale appena dentro l’area di rigore.
In mezzo al campo sembrano aver faticato più del dovuto Miretti (schierato da regista, ma forse fuori ruolo rispetto al quanto visto con l’Under 23) e Ranocchia, cercato spesso come sfogatoio per l’azione a centrocampo, ma poco sollecitato in zone più avanzate. Hanno brillato invece De Winter (oltre al gol, diligenza dietro e buone corse davanti) e soprattutto Soulé, che oltre all’assist timbrerà anche il cartellino nel secondo tempo con un tiro deviato a chiudere la partita. L’argentino, classe 2003, è stato una minaccia costante nel mezzo spazio destro, riuscendo spesso a mandare compagni al tiro con filtranti tra gli avversari, sia in spazi stretti che in verticale.
Il secondo tempo, invece, è stato per lo più l’occasione per far assaggiare il campo a Demiral e a diversi giocatori di U23 e U19. Tuttavia, vale la pena notare come la Juventus abbia chiuso la partita con un 3-4-1-2: il tempo ci dirà se questo assetto è stato pensato solo sulla scorta di chi entrava in campo, oppure se si tratta di una strada da percorrere.
La partita, al 24 luglio e ad inizio preparazione, non può chiaramente dare indicazioni di rilievo circa la stagione che sta per cominciare: troppe le assenze della prima squadra per pensare di trarre indizi sulle idee del “nuovo” allenatore bianconero. È certamente servita, invece, a dare ritmo alle gambe di chi si trova già in gruppo, e magari anche come occasione per far visionare ad Allegri qualche giovane di belle speranze.