L’argentino sta vivendo una stagione migliore rispetto all’anno scorso, e Sarri sembra intenzionato a lavorarci su, nel ruolo di falso nueve.
Il ruolo di Dybala nella Juve di Sarri è stato oggetto di diverse speculazioni in estate. In questo articolo, ad esempio, ci chiedevamo se non valesse la pena rilanciare l’argentino dopo un 2018/2019 a dir poco deludente. Nella costante ricerca dell’assetto migliore e dopo la prova positiva offerta contro il Brescia, Sarri sembra aver manifestato l’intenzione di lavorare su Dybala come falso nueve. Ma cosa significa?
Il falso nueve
Il falso nueve è un ruolo portato alla ribalta da Messi nella celebre versione guardiolesca del Barcellona 2008-2012, ma che in realtà ha origini ben più lontane (nei Paesi Bassi o addirittura in Ungheria). A tal proposito, e al fine di offrire un compendio esaustivo del ruolo, rimandiamo a questo articolo su Ultimo Uomo. A noi, basti dire che il ruolo di falso nueve non è affatto codificato ed esistono variazioni anche significative nella sua interpretazione. Esempi a noi vicini sono lo stesso Messi con Guardiola, Totti nella prima Roma di Spalletti, Firmino con Klopp, Mertens con Sarri, e persino Bernardeschi in Nazionale.
I sistemi che adottano un falso nueve sono di norma sistemi fluidi, in cui uno o più giocatori hanno la libertà di ricercarsi la posizione migliore per ricevere il pallone rompendo la linea o allontanandosi dalla posizione che il proprio ruolo prevede(va) in sistemi più rigidi. Adottavano sistemi invece fluidi il Barça con Messi – che scendeva profondissimo per poi puntare la porta – e il Napoli di Mertens – libero di oscillare pericolosamente in orizzontale e aprire le difese avversarie per Hamšík.
La funzione principale del falso nueve è comunque abbastanza chiara. L’attaccante in questione sarà l’elemento più avanzato della squadra in fase di non possesso, ma – con il pallone disponibile – non tiene impegnati i difensori centrali. Bensì, cercherà di portare movimenti verso il pallone e verso il centrocampo per cercare di portare fuori posizione i difensori centrali. In questo modo si ottiene un duplice risultato: da un lato si crea superiorità numerica e/o posizionale attorno al pallone, e dall’altro si creano spazi da attaccare
L’interpretazione di Dybala
Dybala sta vivendo un’ottima stagione dal punto di vista realizzativo (già 13 gol in poco più di 1790 minuti in stagione, l’anno scorso 10 in 2657), e questo al netto delle ultime partite dove è stato libero di venirsi a prendere il pallone più in basso.
In particolare, la partita contro il Brescia ha visto un attacco a tre abbastanza sincrono nei movimenti e nelle scelte con il pallone. Per di più, Sarri ha rivelato come Cuadrado si fosse adattato alla posizione di Dybala, che ha dunque potuto esplorare tutte le zone del campo a lui congeniali. Nonostante la presenza di Higuaín – un nove vero – Dybala è stato più vicino alla porta, e si è disimpegnato egregiamente anche come (finto) esterno di sinistra, mandando forse persino in crisi il sistema di marcature delle rondinelle.
La fase realizzativa di Dybala beneficierebbe di ulteriore spazio al limite dell’area e di una prossimità alla porta che ne esalterebbe le doti tecniche: sarebbe in grado di liberare il sinistro più velocemente, e potrebbe associarsi meglio e con più profitto con i compagni. Oltretutto, l’argentino ha dato prova di un ottimo attacco dell’area di rigore e del pallone.
In un recente articolo circa le capacità realizzative di Dybala, Antonio Corsa scriveva che:
Nella storia della Juve, tra i giocatori con almeno 50 gol all’attivo, negli ultimi 50 anni solo Trezeguet e Inzaghi hanno avuto una media migliore (Inzaghi di un nulla, secondi). Qualunque cosa sia, Dybala segna.
Dybala ha già ricoperto, con profitto, il ruolo di punta centrale all’inizio della scorsa stagione e in un sistema che faceva della fluidità la sua caratteristica principale. Allegri fece poi retromarcia, conscio dei problemi strutturali, ma Dybala giocò alcune delle sue migliori partite in bianconero, tra cui quelle con il Manchester e quelle con lo Young Boys in Champions League.
Per di più, se Dybala saprà migliorare le proprie capacità di smarcamento, potrebbero aprirsi effetti positivi a catena: uno su tutti, Cristiano potrebbe finalmente avere davanti a sé quello spazio da attaccare in velocità che tanto agogna. Lo sviluppo di gioco della Juventus segue linee abbastanza ondivaghe, ma attaccare al centro significa che questa porzione di campo deve vedere i migliori giocatori in poco spazio, magari con una squadra mediamente più alta e più corta.
Inoltre, l’opinione che un falso nueve non segni molto riflette poco la realtà (se non vogliamo prendere Messi come termine di paragone, pensiamo a Mertens). Dybala non dovrebbe nemmeno giocare spalle alla porta, giacché la discesa è per l’appunto finalizzata a poter ricevere il pallone fronte alla porta. Lo spazio lasciato libero verrà occupato solo successivamente, in quelle situazioni dinamiche che mettono in difficoltà le difese schierate. Propedeutiche ad un utilizzo proficuo del nostro numero 10 da falso nueve saranno le spaziature in campo (corte, strette, in reciproco appoggio e sempre in luce), ma anche la rapidità di trasmissione del pallone e la direzionalità dei passaggi.
Quest’anno Dybala sta riuscendo ad imporsi come uno dei giocatori più importanti della rosa della Juventus. Nel momento in cui scriviamo, e con la squadra che ha palesato qualche difficoltà di troppo in fase offensiva, Dybala è sempre l’unico sopra la sufficienza nel reparto avanzato, e la Juventus ha giocato partite disastrose senza l’argentino in campo. Ad opinione di chi scrive, metterlo al centro dell’attacco significa metterlo nelle condizioni migliori per esprimere il suo talento, una circostanza di cui tutta la squadra beneficierà.
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