L’ho chiesto al dott. Francesco Saccia, chirurgo del ginocchio Gruppo CoGiTo (Chirurgia Conservativa del Ginocchio di Torino) ed ex responsabile dell’area medica Juventus Soccer Schools e a Matteo Bleve, laureato magistrale in Scienze Motorie. Entrambi sono collaboratori del blog e li trovate nella chat Telegram (nera) per approfondimenti. – Antonio Corsa
L’infortunio riportato da Paulo Dybala durante la partita contro la Sampdoria del 25 settembre (elongazione del semitendinoso della coscia sinistra) e la dichiarazione di ieri di Allegri sui tempi di rientro, superiori di circa una settimana rispetto alle previsioni inziali, sta sollevando nella tifoseria juventina il tema relativo alla presunta fragilità fisica di Dybala, che risulterebbe essere, secondo alcuni, un giocatore “injury-prone” come furono considerati in passato Douglas Costa e Sami Khedira e più recentemente Aaron Ramsey. Ci si chiede se sia saggio concedere un rinnovo contrattuale lungo e oneroso a un giocatore propenso a infortunarsi e se sia opportuno considerare come uomo-chiave del nuovo corso un giocatore che rischia di venire a mancare nei momenti decisivi della stagione. Ma è davvero così? Dybala è davvero un giocatore fisicamente fragile, e se sì, da quanto tempo e per quale motivo? Sicuramente la narrazione delle recenti traversie fisiche di Dybala è condizionata dalla scorsa stagione, un vero e proprio annus horribilis nel quale l’argentino ha totalizzato la miseria di 1363 minuti in campo e saltato un totale di 20 partite per infortunio.
Occorre premettere che, nella valutazione della propensione di un calciatore a infortunarsi, non si devono considerare gli infortuni traumatici (distorsioni articolari, contusioni, fratture), a maggior ragione se conseguenze di traumi diretti (contatti e contrasti con altri giocatori, con oggetti o con il terreno). Infatti l’ipotesi che frequenti lesioni muscolari possano rendere più probabili i traumi distorsivi oltre a essere difficile da dimostrare ovviamente non può essere presa in considerazione per i traumi diretti.
Sui social è diventato virale un confronto tra i dati sugli infortuni di Dybala e quelli di Ramsey quindi analizziamo i dati relativi agli infortuni di entrambi a partire dalla stagione 2019-20. Abbiamo utilizzato come fonte principale dei dati la cronaca infortuni di Transfermarkt, pur considerando che può risultare incompleta e imprecisa sulla tipologia di infortunio.
DYBALA – RAMSEY DAL 2019 A OGGI
Sui social è diventato virale un confronto tra i dati sugli infortuni di Dybala e quelli di Ramsey.
Dybala: 4725 minuti giocati, 78 presenze, 26 assenze per infortunio (8 per infortunio muscolare, 18 per infortunio traumatico), 4 infortuni muscolari (uno dei quali recidivato).
Ramsey: 3003 minuti giocati, 69 presenze, 21 assenze (tutte per infortunio muscolare o da sovraccarico), 10 infortuni muscolari.
DYBALA 2019-2021
La stagione 2019-2020 è caratterizzata dal lungo stop del calcio per la pandemia COVID. Il 26 luglio 2020, dopo una sequenza interminabile di partite ogni 3 giorni (e dopo avere avuto il COVID durante il periodo di stop del calcio), Dybala riporta un’elongazione del retto femorale contro la Sampdoria. In conseguenza di questo infortunio perde le ultime due partite di campionato. Il 7 agosto, ottavi di ritorno contro il Lione, Dybala viene portato in panchina e poi messo in campo ad appena 12 giorni dal precedente infortunio, in condizioni fisiche francamente precarie, e riporta una grave lesione muscolare del quadricipite, diretta conseguenza del suo impiego prematuro, le cui cure si protrarranno fino all’inizio della stagione successiva. Complessivamente Dybala colleziona 46 presenze con 2910 minuti giocati, 1 infortunio muscolare recidivato e solo 2 partite perse.
La stagione 2020-21 parte quindi in salita per l’argentino, che risulta ancora indisponibile per l’infortunio rimediato contro il Lione alla prima di campionato e ritorna disponibile dalla seconda. Per un affaticamento muscolare perde una partita a dicembre. A gennaio 2021 Dybala riporta una lesione traumatica del legamento collaterale mediale, inizialmente considerata guaribile in 20-25 giorni, che si complica con un dolore persistente a carico dell’inserzione femorale del legamento e tiene il giocatore fuori squadra fino ad aprile (evenienza rara ma purtroppo possibile e ben nota). In totale per questo infortunio Dybala perde 18 partite tra campionato e coppe su un totale di 20 partite nelle quali è risultato indisponibile nel 2020-21.
La dinamica dell’infortunio di Dybala: c’è una componente contusiva (l’impatto della gamba dell’avversario contro il ginocchio), indicata con il cerchio rosso, e una componente distorsiva, indicata dalla freccia rossa, la direzione della forza che manda in valgo il ginocchio e danneggia il legamento collaterale mediale.
Immediatamente dopo il trauma Dybala identifica la zona dolorosa: è l’inserzione femorale del legamento collaterale mediale. A volte una lesione che interessa la componente profonda del legamento collaterale mediale, oltre a quella superficiale, può provocare un dolore che si protrae oltre il normale tempo di guarigione del legamento; il dolore si manifesta tipicamente calciando di interno: ogni volta che il giocatore calcia sottopone il ginocchio a un piccolo stress in valgo che provoca dolore.
La stagione si chiude con 26 presenze e 1363 minuti giocati, 1 infortunio muscolare (affaticamento) e 20 partite perse (2 per infortunio muscolare, 18 per la lesione del legamento collaterale mediale).
Veniamo infine alla stagione in corso, la 2021-22, che si apre con un affaticamento muscolare a inizio preparazione (problema che ha coinvolto, con entità diverse, anche un giocatore notoriamente poco propenso a infortunarsi come Rabiot, o uno molto giovane come Kaio Jorge) senza determinare assenze. Dybala inizia la stagione da titolare a Udine e si infortuna al semitendinoso (muscolo non coinvolto dagli infortuni immediatamente precedenti) contro la Sampdoria, perdendo le partite contro Chelsea, Toro, Roma (oggi) e, stando alle parole di Allegri, almeno la trasferta di San Pietroburgo. Sperando quindi nella disponibilità dell’argentino contro l’Inter, abbiamo un infortunio muscolare con 4 partite di indisponibilità. A oggi Dybala conta 6 presenze, 452 minuti giocati, e 3 (che diventeranno 4) partite saltate per infortunio muscolare.
Sommando le 3 stagioni abbiamo 4 (+1) infortuni muscolari (il primo un’elongazione con recidiva in lesione di II grado, poi due affaticamenti muscolari, infine un’altra elongazione) che hanno determinato la perdita di 8 partite in due stagioni intere più il primo quarto del 2021-22 (ad aggiungersi alle 18 partite perse per la lesione del collaterale), con 4725 minuti giocati e 78 presenze.
RAMSEY
Il gallese arriva a Torino dall’Arsenal già alle prese con un grave infortunio muscolare patito nella stagione precedente. Per questo motivo risulta indisponibile alla prima di campionato contro il Parma. Poco dopo si ferma nuovamente per lombalgia (infortunio da sovraccarico assimilabile a un infortunio muscolare), poi nel corso della stagione altri 3 infortuni muscolari. La sua stagione si chiude con 35 presenze, 1354 minuti giocati e 9 partite perse per infortunio.
Nella stagione 2020-21 Ramsey inizia da titolare alla prima di campionato. Il 12 ottobre subisce un infortunio muscolare, ne seguiranno poi altri 3. Complessivamente la stagione si chiude con 4 infortuni muscolari, 30 presenze, 1543 minuti giocati, 9 partite perse per infortuni da sovraccarico.
Nella stagione attuale 2021-22 di nuovo il gallese inizia il campionato da titolare a Udine. Subisce un primo infortunio muscolare ad agosto e un secondo a fine settembre. Complessivamente abbiamo 4 presenze, 106 minuti giocati, 3 partite perse per infortuni.
Sommando le 3 stagioni abbiamo quindi 10 infortuni muscolari con 3003 minuti giocati, 69 presenze e 21 partite perse per infortuni da sovraccarico.
DYBALA È UN GIOCATORE FRAGILE? LE CONCLUSIONI
Se il giocatore “paradigmatico” per fragilità e propensione agli infortuni è oggi considerato Aaron Ramsey, i numeri di Dybala, se analizzati con attenzione, risultano essere significativamente diversi: dal 2019 ha patito 4 (o 5, volendo contare la recidiva come infortunio a parte) infortuni muscolari contro 10 di Ramsey, ha giocato 4725 minuti contro 3003 e perso 8 partite per infortunio muscolare contro 21.
La discriminante nell’attuale percezione della propensione agli infortuni di Dybala si basa sulla lunga assenza della scorsa stagione: le stagioni di Dybala alla Juve precedenti al 2020-21 recitano infatti 46 presenze e 3079 minuti di impiego, 48 presenze e 3370 minuti, 46 presenze e 3378 minuti, 42 presenze e 2820 minuti, 46 presenze e 2910 minuti, quindi stagioni piuttosto costanti in termini di presenze, minuti giocati e numero di infortuni con relative assenze. Nelle stesse stagioni Aaron Ramsey ha collezionato rispettivamente 40 presenze e 3134 minuti, 32 presenze e 2016 minuti, 32 presenze e 2446 minuti, 40 presenze e 2171 minuti, 35 presenze e 1384 minuti, dati molto diversi da quelli di Dybala. Sicuramente non parliamo di un emblema di “presenzialismo” come Leonardo Bonucci (nelle stesse stagioni dal 2015-16 al 2019-20: 49 presenze e 4386 minuti, 45 presenze e 3741 minuti, 51 presenze e 4501 minuti, 41 presenze e 3550 minuti, 47 presenze e 4165 minuti), ma siamo ad esempio vicini al livello di un giocatore considerato affidabile dal punto di vista fisico come Alex Sandro (33 presenze e 2236 minuti senza essere titolare, poi 43 presenze e 3416 minuti, 39 presenze e 3280 minuti, 43 presenze e 3322 minuti, 41 presenze e 3466 minuti), considerando che spesso a parità di presenze i minutaggi dei difensori sono più alti perché vengono sostituiti meno frequentemente.
I dati ci dicono che, a oggi, Dybala non può essere considerato un giocatore “injury-prone” e questo non rappresenta un elemento determinante per decidere l’eventuale rinnovo contrattuale. Parliamo però di un giocatore da non oltre 3000-3200 minuti a stagione, che invecchiando dovrà quindi essere dosato nelle stagioni a venire, magari risparmiandogli alcune partite di minore difficoltà, soprattutto alla luce del livello di impegno fisico-atletico che gli viene richiesto (al momento l’argentino risulta essere il secondo giocatore della Juventus per media di km percorsi a partita dopo Alex Sandro, con 10.151 km a partita).