di Luca Rossi
Douglas Costa è ormai pronto a essere il secondo acquisto bianconero. Conosciamolo meglio e cerchiamo di capire quale apporto potrà dare alla causa juventina.
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]D[/mks_dropcap]ouglas Costa de Souza nasce il 14 settembre del 1990 a Sapucaia Do Sul, un comune brasiliano facente parte della mesoregione metropolitana di Porto Alegre. Comincia il suo percorso calcistico nel settore giovanile del Esporte Clube Novo Hamburgo. Nel 2002, a 12 anni, passa al più blasonato Gremio esordendo in prima squadra nel 2008 contro il Botafogo realizzando anche un gol. Sia col Gremio sia in nazionale under 20 mostra tutte le sue capacità e le sue doti attirando le attenzioni di alcuni club europei. Nel Gennaio 2010 viene acquistato dallo Shaktar Donetsk e sempre nel medesimo anno viene inserito dalla rivista spagnola Don Balón nella lista dei migliori giocatori nati dopo il 1989. Rimane in terra ucraina, alla corte di Lucescu, fino alla stagione 2014/2015 conquistando 5 campionanti ucraini. In 202 presenze realizza 38 gol e 40 assist. Nell’estate 2015 viene acquistato dal Bayern Monaco per una cifra pari a 30 milioni di euro. La prima stagione in terra tedesca è molto probabilmente la migliore della sua carriera risultando incisivo sia in Bundesliga sia in Champions League contribuendo alla causa dei bavaresi con 6 gol e 18 assist complessivi. Nella scorsa stagione invece il cambio della guida tecnica, da Guardiola a Carlo Ancelotti, risulta dannoso per il giocatore brasiliano che trova minore spazio nello scacchiere della compagine tedesca (1925 minuti concessi rispetto ai 3408 della stagione precedente). L’esordio con la nazionale maggiore risale a Novembre 2014 a cui segue la convocazione sia per la Copa América del 2015 sia per le olimpiadi di Rio del 2016 ma è costretto a saltare quest’ultimo appuntamento a causa di un infortunio alla coscia.
Douglas Costa inizia al Gremio come trequartista ma trova la sua consacrazione come esterno offensivo. Nonostante sia mancino gioca con scioltezza sia a destra a piedi invertiti sia sulla sinistra. Non brilla in altezza (solo 172 cm) e pertanto non risulta essere un giocatore utile dal punto di vista aereo (solo 15% di duelli aerei vinti nella prima stagione in Bundesliga). È dotato di una muscolatura ottimamente sviluppata che gli consente di resistere alla pressione fisica avversaria sia in corsa sia in protezione del pallone. Ha delle gambe rapide e potenti che lo rendono adatto sia per giocate nello stretto sia in allungo sverniciando gli avversari.
Tecnicamente ha un sinistro sopraffino con il quale può compiere qualsiasi giocata. Sfrutta appieno e in maniera egregia ogni parte del piede rendendo sostanzialmente superfluo l’utilizzo del destro. La conduzione è sempre sicura, il pallone è sempre attaccato al piede e non sembra mai perderne il controllo.
Il principale punto di forza del talento brasiliano è la capacità di creare in qualsiasi circostanza di gioco superiorità numerica grazie alle eccellenti doti nel dribbling. Le gambe rapide e potenti, unite all’alta frequenza di passi e alla tecnica superlativa, lo rendono in questa skill senza dubbio uno dei migliori giocatori nel panorama mondiale. È abilissimo nel nascondere il pallone e grazie alla sua rapidità riesce a eludere facilmente l’intervento avversario. Repentini e indecifrabili sono i suoi cambi di direzione e brucianti sono le sue accelerazioni. Molto spesso regala giocate spettacolari con cui deliziare gli occhi degli spettatori e ridicolizzare il malcapitato difensore. Nella stagione 2015/2016 ha tenuto una media di 3,9 dribbling riusciti in Champions a partita e 3,3 in Bundesliga. Da questo punto di vista Costa non è un giocatore monotematico bensì è in grado sia giocando sul lato destro sia sul sinistro di venire dentro al campo o di andare sul fondo. Pep Guardiola ha utilizzato sistematicamente questa sua abilità nell’1vs1 per scardinare le difese avversarie. Molto spesso il Bayern Monaco ha fatto sì che il gioco e, di conseguenza, lo schieramento avversario collassasse sul lato forte lasciando Douglas Costa larghissimo dal lato opposto; così facendo l’esterno brasiliano si è spesso trovato da solo contro il terzino avversario e sovente è riuscito a creare occasioni da gol.
Il giocatore brasiliano tende molto alla ricerca dell’azione personale ben conscio delle sue capacità; talvolta la sua bravura maschera quelle che sono pecche di egoismo che lo stanno accompagnando in questi anni. Si tratta comunque di un giocatore con una più che sufficiente visione di gioco e capace di compiere l’ultimo passaggio leggendo i movimenti degli attaccanti. Molto spesso infatti partendo dall’esterno si accentra e cerca il suggerimento per il taglio di un compagno.
Ha un ottimo tiro preciso e potente che può risultare molto efficace dalla distanza. La bontà del suo sinistro è testimoniata dal fatto che in terra tedesca gli sono stati affidati spesso i calci d’angolo. Una pecca del giocatore brasiliano è la scarsa vena realizzativa. I pochi gol realizzati con la maglia bavarese, solo 14 considerate tutte le competizioni in cui ha preso parte, sono una valida testimonianza. Non esegue spesso i classici movimenti dell’esterno alto del 4-3-3 ossia i tagli in area di rigore per raccogliere cross o lanci in profondità provenienti dal lato opposto o dalla retroguardia. L’ex Shaktar preferisce aiutare la costruzione del gioco più che occuparsi della fase conclusiva dell’azione.
Il numero elevato di assist compiuti in carriera passa anche dalla qualità elevata dei suoi cross. Il possibile neoacquisto bianconero sa crossare in maniera tesa e precisa dalla trequarti o dal fondo sia che si trovi in corsa sia da fermo. A seconda della situazione sa leggere i movimenti del compagno e sceglie generalmente in maniera opportuna se optare per un cross basso o alto.
In fase di non possesso Costa non è un giocatore che ha nelle corde la fase continua di ripiegamento. In particolar modo è privo di una sufficiente disciplina tattica che invece sarebbe necessaria se lo si volesse impiegare largo in un 3-5-2. Le sue caratteristiche lo rendono un profilo ottimale per un 4-3-3 o per un 4-4-2. Nel video seguente sono evidenziate le sue caratteristiche, i suoi movimenti e le situazioni di gioco in cui si esalta.
Douglas costa è un acquisto ottimale per la Juventus poiché si tratta di un profilo che può senza dubbio costituire un upgrade sulla fascia destra, in particolare per i palcoscenici europei. Una fonte di gioco che in autonomia sia in grado di creare occasioni da goal o comunque di mettere in difficoltà la retroguardia avversaria è essenziale per questa Juventus. Inoltre le sue doti tecniche e atletiche lo rendono un profilo ideale per poter far salire la squadra palla al piede in situazioni di difficoltà o per essere incisivi anche in contropiede. Le sue abilità nei cross bassi o alti devono diventare pane quotidiano per Higuaín e Mandžukić qualora venga schierato al posto di Cuadrado. Proprio in raffronto col Colombiano a opinione dello scrivente Douglas Costa costituisce un upgrade in virtù di doti associative maggiormente sviluppate e di intelligenza calcistica senza dubbio superiore. Anche dal punto di vista del dribbling si tratta di un giocatore che fornisce una maggiore varietà di colpi. Si potrebbe pagare dazio probabilmente da un punto di vista dei ripiegamenti difensivi, aspetto in cui il colombiano in questi anni di Juve è migliorato tantissimo.
Douglas Costa in definitiva è ciò di cui aveva bisogno la Juventus per completare il reparto offensivo sia da un punto di vista numerico sia da quello delle caratteristiche necessarie rispondendo all’esigenza di rendere questa squadra ancora più europea.