Come sempre quando la Juve perde si scatena di tutto; ma a questo ho fatto il callo oramai. Tuttavia non posso fare a meno di notare che i maggiori critici di Sarri in questo momento provengono da due categorie abbastanza opposte: la categoria di quelli che si opponevano violentemente al suo ingaggio e la categoria di quelli che invece lo vedevano come il portatore di un nuovo verbo. Il che mi fa pensare che molti di quelli che non lo volevano alla Juve e molti di quelli che lo volevano non avevano realmente capito chi fosse Sarri.
Io ero tra quelli che non lo voleva, ovviamente, ma soprattutto perché pensavo che (al di là di alcuni dubbi su certi aspetti della sua personalità che per adesso è riuscito a tenere sotto controllo) quella della Juve fosse una scelta modaiola e quindi pericolosa. Ovviamente mi sbagliavo; la Juve ha preso Sarri perché lo considerava il più adatto a continuare a vincere. E gli ha chiesto di vincere, ovviamente con le sue idee (esattamente come ad Allegri) e con la squadra che la società gli mette a disposizione (esattamente come ad Allegri). So che molti miei amici qui dentro non sono contenti di questa politica (e anche io ho miei dubbi) ma è difficile contestare una dirigenza che ha fatto crescere economicamente e tecnicamente la squadra per anni e che anche quest’anno sta avendo ragione. Primi in campionato, in semifinale di Coppa Italia e agli ottavi di CL; al 27 gennaio difficile chiedere di più.
Poi certo il nuovo verbo non si vede; e non si vedrà mai, credo. Perché, se quello che penso della dirigenza è vero, un allenatore intelligente e che si vuole tenere il posto ha una sola via: il compromesso. Ed è quello che Sarri ha fatto molto bene finora. Certo la Juve non ha una grandissima continuità di prestazioni, specie fuori casa. Ma secondo me la rosa della Juve è fatta di ottimi giocatori però è assemblata abbastanza male (ed era così anche l’anno scorso); e finché il mercato non porta novità utili credo che continueremo a vedere quello che abbiamo visto finora. Bene in CL, dove nessuno si difende ad oltranza (e quelli che ci provano lo fanno male); meno bene in campionato dove, specie fuori casa, hai difficoltà ad affrontare le squadre che chiudono gli spazi (e anche questa non è una novità per Sarri). Ma la qualità complessiva della rosa dovrebbe comunque garantire una quantità di punti irraggiungibile da qualunque altra squadra. Anche perché la Juve le partite fuori casa difficili le ha già giocate tutte (Milano, due a Roma, Firenze, Torino, Atalanta, Napoli) e in casa, come si è visto, è altra musica.
Concludo con una osservazione; il mio amico Davide Terruzzi, proprio in questo sito, incita Sarri ad abbandonare i compromessi. Ma temo che rimarrà deluso perché il Sarri “di lotta” difficilmente lo vedremo; perché la Juve è una squadra “di governo” e non mi pare destinata a cambiare.