Beh, sì, siamo contenti. Ci è andata decisamente bene.
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di Francesco Andrianopoli
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]I[/mks_dropcap]nutile nascondersi che l’estrazione del Porto dall’urna non può che risultare gradita: i Dragões sono una squadra con alcuni giocatori di grande talento, soprattutto dalla metà campo in su, bilanciati da un allenatore accorto e che non concede nulla allo spettacolo. Sarà probabilmente una battaglia tattica con poco spettacolo e molto attendismo da entrambe le parti, molto simile alle sfide con il Siviglia e il Lione; è però lecito attendersi che la Juve di Marzo possa essere più brillante, rodata e motivata di quella di Ottobre e Novembre, e che quindi possa affrontare un avversario prudente anche meglio di quanto non abbia già fatto (con risultati alla fine vincenti) nel corso dei gironi.
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di Alessandra Roversi
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]N[/mks_dropcap]o, non sono una che soffre di deliri di superiorità e vuole sempre trovare le rivali più toste. A me piacciono i sorteggi facili, quelli in cui a meno di congiunzioni astrali assurde superi il turno senza patemi. E degli ottavi di finale con il Porto sono esattamente un esempio. I cammini più lunghi nelle coppe hanno sempre presente il fattore sorte nelle urne. Cara Juve, carpe diem..
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di Antonio Corsa
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di Andrea Lapegna
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]C[/mks_dropcap]on quel giusto ritardo che ha tenuto viva l’ansia da sorteggio, il nome della Juventus accostato ai Dragões ci ha resi contenti. Nuno Espírito Santo non passa per essere un tattico particolarmente brillante, ma ha creato un buon amalgama tra i suoi giocatori, coniugando esperienza internazionale e brio di spensierata gioventù. Il Porto che incontreremo non sarà certamente la squadra andata in affanno ad agosto dopo 30 minuti di buona Roma, ma i frequenti passaggi a vuoto del 4-3-3 lusitano fanno ben sperare. Insomma, per il quarto di finale vale un po’ lo stesso discorso che facemmo sul primo posto nel girone: un fallimento non raggiungerlo. Osservato speciale: Rúben Neves, diciannovenne di belle speranze e aficionado della timeline di Antonio Corsa.
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di Davide Terruzzi
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]N[/mks_dropcap]on ho mai amato la sindrome Tafazzi. Quando c’è un sorteggio è inutile fare pronostici, chiamare a gran voce una squadra, pensare d’incontrare una forte perché il destino ti è avverso. Conta semplicemente la fortuna. In Champions è determinante. Un abbinamento piuttosto che un altro fa la differenza. Quindi basta attendere. A noi ha detto bene. Il Porto è tra le formazioni meno forti che hanno passato il turno. Giocatori di talento non mancano all’appello ma sono ancora fumosi. Quella di Espírito Santo è una formazione accorta, con difficoltà offensive e che proverà a difendersi col pallone senza abbassarsi troppo per poi punire in campo aperto. La Juventus però è decisamente più forte: come doveva arrivare prima nel girone, così dovrà superare il Porto senza grossi problemi. E avrà fatto semplicemente il suo facendo pesare la differente qualità.
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del prof Kantor
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]O[/mks_dropcap]ttimo sorteggio per la Juventus, senza se e senza ma; considero Porto-Juventus una delle tre partite degli ottavi a “pronostico chiuso” (le altre due sono Benfica-BVB e Real Madrid-Napoli), cioè quelle in cui è facile trovare un netto favorito. Ho visto il Porto nei preliminari con la Roma e non mi ha impressionato; in Primeira Liga è secondo dietro il modesto Benfica e solo un punto avanti allo Sporting che è riuscito nell’impresa di farsi arrivare avanti il Legia Varsavia nel girone di CL. Più in generale l’indebolimento di tutte le squadre portoghesi va inquadrato nel contesto dell’abolizione delle TPO, sulle quali avevano costruito la loro fortuna. Se tutto va normalmente non ci possono essere dubbi sull’esito della sfida.
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di Serena Cellamare
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]H[/mks_dropcap]o esultato anche io al sorteggio, come credo tutto il popolo juventino. Questa volta l’urna pare sia stata benevola. Dico pare perché adesso viene il bello, aver trovato il Porto negli ottavi di UCL non ci lascia più nessun alibi, bisogna vincere e dimostrare di che pasta siamo fatti. Del resto i pronostici saranno tutti a nostro favore, e se è vero che la fortuna aiuta gli audaci, sarà importante a fine febbraio arrivare alla doppia sfida con la giusta concentrazione e senza dare nulla per scontato.
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di Benedetto Minerva
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]V[/mks_dropcap]a bene la scaramanzia (massimo rispetto per gli dei del calcio) ma senza esagerare, perché poi si passa per irriguardosi (giammai!). Nyon ha riservato per i bianconeri quello che, dopo il Benfica, era il destino preferito per i tifosi della vecchia signora per evitare eccessivi grattacapi; sulla carta almeno. Un’occasione ghiotta anche dal punto di vista economico da non lasciarsi sfuggire. Conti alla mano, infatti, se da una parte la contemporanea eliminazione di Napoli e Juventus agli ottavi porterebbe in cassaforte comunque 87 milioni (circa 2 milioni in più rispetto alla scorsa stagione), la qualificazione ai quarti di finale con l’eliminazione dei partenopei agli ottavi, significherebbe per i cassieri di Corso Galfer festeggiare con un assegno da circa 100 MILIONI (!!) La somma è presto fatta: 27,5 milioni dalla prima metà del market pool, 27,8 mln dalla seconda metà (fermandosi ai quarti di finale), oltre ai 12,7 mln per l’accesso al Group stage, 7 mln per premi gare, 6 milioni per l’accesso agli ottavi, 6,5 milioni per l’accesso ai quarti oltre ai circa12 milioni da botteghino (girone, ottavi e quarti) per totali 99,5 MILIONI. Per 100 MILIONI i tifosi bianconeri sarebbero disposti ad urlare un forza REAL?
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di Luca Rossi
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]P[/mks_dropcap]oche storie. L’urna di Nyon tanto beffarda l’anno scorso è stata benevola quest’anno. Il doppio confronto col Porto e il classico step in cui una grande squadra cresce in consapevolezza e acquisisce maggiori certezze. Superare quest’ostacolo senza troppi patemi d’animo sarebbe un segnale forte sia per la Juve stessa sia per le avversarie. La strada verso Cardiff al momento non pare essere troppo in salita.
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di Agnese Rumolo
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]O[/mks_dropcap]nestamente credevo che per il solito, sadico scherzo del destino, avremmo pescato il Real Madrid. Nella mia mente si era già materializzato il gol al 93esimo di Morata che, ancora una volta, ci mandava fuori dai giochi. Ma abbiamo pescato il Porto e devo confessare che, appena saputo, ho ringraziato il posteriore di Allegri e ho sparato Leo Nucci che canta “Sì, vendetta!” da Rigoletto
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Elena Chiara Mitrani
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]P[/mks_dropcap]otendo scegliere, avrei senz’altro optato per una delle due squadre portoghesi, e così è stato. Certo, ogni sfida a eliminazione diretta ha la sua storia e bla bla bla, ma è indubbio che ci sia capitata una squadra ampiamente nelle nostre possibilità. La sorte quest’anno è stata dalla nostra parte; ora sta agli uomini di Allegri superare questo ostacolo in maniera convincente.