di Charles Onwuakpa
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]C[/mks_dropcap]Le ultime mosse di mercato della Juventus sono state maggiormente orientate verso la difesa, forse il reparto con più necessità di miglioramento: dopo il mancato trasferimento (per ora) di Spinazzola in bianconero, la dirigenza ha puntato con decisione su Benedikt Höwedes, 29enne tedesco dello Schalke 04. Il giocatore arriva sulla base di un prestito annuale per 3,5 milioni di euro con diritto di riscatto fissato a 13 milioni (obbligatorio qualora il giocatore dovesse disputare almeno 25 partite ufficiali in questa stagione) ed altri 3 milioni di bonus per il raggiungimento di determinati risultati sportivi.
L’acquisto, svoltosi in tempi molto brevi, di per sé è alquanto sensato, per due ragioni: costa poco e la dirigenza ha la possibilità di tutelarsi data la natura fisica del giocatore, ma al tempo stesso offre ad Allegri un giocatore polivalente e dalle qualità tecniche-tattiche non trascurabili.
Multitasking
Höwedes nasce ad Haltern am See (città della Renania Settentrionale) il 29 febbraio del 1988. A 13 anni passa alle giovanili dello Schalke 04 fino ad approdare in prima squadra nel 2007 dove diventa ben presto titolare: in 10 anni di militanza colleziona ben 335 presenze e 23 gol in tutte le competizioni ufficiali. A livello di Nazionale maggiore invece sono 44 le apparizioni complessive, condite da una Coppa del Mondo vinta nel 2014 senza saltare nemmeno un minuto della manifestazione. Con l’Under-21 invece Höwedes ha vinto l’Europeo di categoria nel 2009, assieme a quello che è poi diventato il blocco storico della Mannschaft negli ultimi anni (tra cui anche l’amico Khedira).
Giocatore di grande esperienza e personalità (è stato capitano dello Schalke dal 2011 ad oggi), Höwedes è quello che in gergo viene chiamato “jolly difensivo”: nonostante nasca come centrale di difesa, nel corso della sua carriera è stato spesso schierato come terzino (sinistro o destro), ma anche come mediano davanti alla difesa; lui stesso si definisce un giocatore eclettico e multifunzionale, capace di destreggiarsi in una difesa a quattro o a tre.
Come gioca
Höwedes è uno stopper cresciuto secondo i canoni della scuola tedesca: sfrutta bene il suo fisico (è alto 187 cm e pesa 82 kg) nel gioco aereo (lo scorso anno ha vinto il 61,39% dei duelli aerei). Nello stacco da terra, dimostra di avere un’ottima tecnica di rincorsa (se ha spazio arriva spesso col terzo tempo) ed i suoi colpi di testa si basano più sulla potenza che sulla precisione: questo gli permette di essere una grande minaccia su palla inattiva nelle situazioni offensive.
Ha spalle larghe che gli permettono di reggere bene i duelli individuali nonché un’ottima potenza nelle gambe. La sua difesa, come richiesto da un campionato proattivo come la Bundesliga, è essenzialmente aggressiva ma non fallosa: Höwedes difende quasi spesso accorciando in avanti ed usa il suo ottimo tempismo e capacità di leggere le situazioni di gioco prima degli avversari, non a caso lo scorso anno ha effettuato ben 4,13 intercetti ogni 90 minuti: un numero altissimo se pensiamo che Mattia Caldara – specialista di questa categoria in Serie A – si è fermato a 3,42.
La sua grande pulizia negli interventi lo rende un giocatore estremamente affidabile nel difendere in avanti ed in marcatura, al tempo stesso però è dotato di un’ottima capacità di recupero sul medio-lungo tratto pur non essendo molto agile nei primi passi: questo gli permette di coprire bene la profondità ed usare la sua forza esplosiva nelle gambe per sradicare il pallone dagli avversari in tackle (1,32 ogni 90 minuti) senza subire sanzioni di gioco (solo 0,97 falli ogni 90 minuti). Proprio per tale ragione Löw in nazionale lo ha schierato (con successo) da terzino per poter coprire con efficacia le diagonali alle spalle di Boateng e Hummels, anche loro centrali portati a difendere in avanti. Se puntato Höwedes temporeggia preferendo portare l’avversario sul piede debole e/o verso la linea di rimessa, non forzando l’intervento ed il contatto fisico ma preferendo schermare la linea di passaggio più vicina e tenendo gli occhi sulla palla piuttosto che sul gioco di gambe dell’avversario.
Anche in fase di possesso Höwedes si dimostra un centrale moderno: gestisce bene la palla sotto pressione ed ha una buona percentuale di passaggi riusciti (86%), cerca spesso di accompagnare l’azione – segno di grande intelligenza e personalità, e non di rado finisce in area di rigore per finalizzare la manovra.
Da terzino spinge poco, preferendo offrire linee di passaggio più vicine ai centrali ed aiutare nell’uscita del pallone da dietro. Destro naturale, ha un sinistro discreto ed una certa freddezza nell’esecuzione dei passaggi e gestione dei tempi di gioco. Pur giocando spesso sul corto, ha una qualità di calcio lungo molto simile a quello di Benatia, che attualmente è il migliore della retroguardia bianconera
in questo senso. Non è Bonucci, ma in certi aspetti gli assomiglia: avere un centrale sicuro con la palla e capace di cambiare velocemente il fronte di gioco è importante per una squadra come la Juventus che attacca in ampiezza e quindi cercando di sfruttare tutto le porzioni di campo disponibili.
https://vimeo.com/232141413
Finora ho elencato i pro, ma quali sono i contro?
L’unico vero dubbio riguardo al suo acquisto è sostanzialmente la garanzia fisica: negli ultimi anni il tedesco ha spesso avuto infortuni, anche gravi, e prima della scorsa stagione non superava 30+ partite in Bundesliga dal lontano 2012-2013. Per il resto è un giocatore più solido di Lichtsteiner, decisamente più pronto di De Sciglio (grande scommessa di Allegri da recuperare sia psicologicamente che tecnicamente, sperando in un aiuto morale e maggiore sensibilità nei suoi confronti da parte dei tifosi…), offre svariate soluzioni tattiche ad Allegri, abituato a giocare in grandi palcoscenici e che potrà aiutare la squadra nel gestire le transizioni negative, la marcatura e la copertura della profondità. Aspettando l’arrivo di Caldara nel 2018, il tedesco è un colpo low-cost perfettamente coerente con il progetto tecnico di Allegri che potrebbe rivelarsi azzeccato a maggio.