Jean Claude Ntenda, detto “Junior”, è calciatore francese classe ’02, terzino sinistro. All’età di 14 anni è stato osservato e prelevato dal Nantes, il cui settore giovanile è tra i più produttivi di Francia. Con la prima squadra dei Canarini, non ha avuto modo di disputare alcuna partita ufficiale: trovare materiale per valutarlo è stata un’impresa quasi impossibile. All’Europeo U17 disputatosi lo scorso maggio in Irlanda, ha giocato infatti solamente una partita da titolare (contro l’Inghilterra), per poi finire a fare panca per il resto del torneo. Ha saltato anche il Mondiale U17 disputatosi in Brasile per un infortunio dell’ultimo minuto. Attualmente, gioca nella U18 con la quale ha giocato una gara (e 15′) del prestigioso Tournoi de Limoges, vinto dai Blues e al quale ha partecipato anche lo Juventino Naouirou Ahamada (gran gol contro il Portogallo). Per il resto, ha vinto il titolo Nazionale U17 con il Nantes e quest’anno è stato aggregato alla U19, senza però come detto mai fare il “grande salto”.
Non posso quindi darvi un giudizio affidabile sulle sue potenzialità, servendo un campione molto più grande di gare delle sole due intere che ho recuperato e degli spezzoni Youtube, ma posso elencarvi le caratteristiche del calciatore, comunque più immediate da notare.
Si tratta di un ragazzo molto veloce e dotato di discreta tecnica. Fino al suo approdo al Nantes, giocava attaccante ma è stato arretrato a terzino soprattutto per sfruttarne la progressione: partendo da dietro, ha più campo e più possibilità di fare avanti e indietro sulla fascia mettendo in mostra le sue qualità aerobiche che sono di alto livello almeno rispetto ai pari età. Da quel che ho potuto vedere, ma mi riservo di aggiornare il giudizio nei prossimi mesi, non eccelle nei cross, non è dotato di un repertorio particolarmente vasto di dribbling (se escludiamo il classico buttare la palla in avanti e andarsela a riprendere sfidando in velocità l’avversario) ma con il pallone tra i piedi non sembra soffrire la pressione avversaria, e per il calcio di oggi è un aspetto importante.
Preferisce avere il pallone tra i piedi piuttosto che dover difendere (non lo fa comunque benissimo), e anche questo fa parte probabilmente di un processo di crescita dovuto al cambio ruolo, che d’altra parte è avvenuto solamente 3-4 anni fa.
Verrà aggregato alla Primavera e avrà modo, agli ordini di Lamberto Zauli, di lavorare sui difetti e provare la grande avventura nel mondo professionistico dopo un giusto periodo di apprendistato.