Il calcio è strano e ultimamente è anche più frequentato da gente strana; oppure sono io che, passati i sessanta, comincio a non essere più adeguato a sopportarne la stranezza. In ogni caso Allegri e Adani sono stati protagonisti di un brutto episodio e ovviamente hanno sbagliato entrambi. Io personalmente ritengo che sia più da condannare chi provoca, piuttosto di chi reagisce ad una provocazione, ma non tutti concordano con me. Nel caso in questione Adani aveva fatto una domanda ad Allegri che, come è suo diritto, stava menando il can per l’aia; ora è sicuramente prerogativa di Adani incalzare chi cerca di evadere una domanda. Ma ci sono mille…
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Allegri, la crociata, la critica, gli errori, il grazie e il futuro
No. Non parlerò di Adani e d’Allegri. Francamente lo trovo quasi un’arma di distrazione, un cazzeggio di fine campionato. Mi colpisce il fatto che il pensiero, anzi le convinzioni e i giudizi, di un opinionista televisivo vengano utilizzate da una parte della tifoseria bianconera presente sul web nella loro crociata anti-Allegri; un mio conoscente mi ha pure mandato un santino d’Adani via whatsapp, una sua foto con una dichiarazione presa dal diverbio di sabato sera e ho avuto l’impressione di trovarmi quasi di fronte a una campagna politica utilizzata dai partiti sui vari social. Penso, sinceramente, che Allegri vada profondamente rispettato e meriti un grandissimo ringraziamento per quanto fatto in…
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DNA Juve e mutazioni genetiche
“Vincere è l’unica cosa che conta”. Vincere sempre, indipendentemente dai meriti e dal tipo di calcio giocato. Questo è sempre stato il motto della Juve. Ora, dopo l’eliminazione nei quarti di Champions ad opera dell’Ajax, molti (anche fra i tifosi juventini) sembrano pronti a voler modificare questo assunto per abbracciare un calcio più propositivo e meno reattivo. Max Allegri, come dimostrano le conferenze stampa che lo hanno visto protagonista e anche il suo libro, sembra incarnare perfettamente questo tipo di approccio. L’iconoclasta tecnico bianconero è infatti convinto assertore dell’idea per la quale, per vincere, basta mettere il muso del proprio cavallo davanti a quello dell’avversario, anche di pochissimo.Fuor di metafora, per Allegri non è…
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A che punto è la Serie A dopo #W8NDERFUL
Forse non ci stiamo rendendo bene conto. La Juventus ha vinto 8 scudetti consecutivi, 37 totali. In Italia, chi insegue in queste due graduatorie ne ha vinti “solo” 5 consecutivi (il Torino a cavallo della guerra e la stessa Juventus negli anni ‘30); quanto al secondo posto nell’albo d’oro complessivo, questo spetta al Milan che ne ha 18. Meno della metà. La striscia, aperta, di trofei nazionali è un record anche nei cinque maggiori campionati europei, dato che l’unica contender, l’OL in Francia, si è fermata a 7 tra il 2002 e il 2008. E nel medio periodo la Juventus rischia di diventare un benchmark anche per quei campionati lontani…
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Lo scudetto di AterAlbus
Abbiamo chiesto ai membri della redazione di indicare un nome da associare a questo scudetto. Lo scudetto di Andrea Agnellidi Michele Tossani Dell’ottavo scudetto consecutivo della Juve verrà detto e scritto di tutto. Mi permetto solo di aggiungere una cosa: non ci si deve mai stancare di vincere uno scudetto. È vero, il sogno è e deve rimanere la Champions, ma quando il tifoso va al bar e al lavoro, la mattina incontra milanisti, interisti, napoletani. Non tifosi del Real Madrid o del Barcellona. Primeggiare nel torneo nazionale non è mai banale e non deve essere considerato né superfluo né una ovvietà. Ogni anno tutte le squadre partono da zero…
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Ho letto il libro di Massimiliano Allegri
Sono un lettore avido e costante. Leggo molti saggi e poca narrativa, e ho cominciato ad apprezzare la letteratura calcistica diversi anni fa grazie agli aneddoti e l’audacia di Jonathan Wilson e Sandro Modeo. Rifuggo, tuttavia, le biografie di calciatori e allenatori, poiché le trovo estremamente superficiali e – al netto di qualche simpatico aneddoto di spogliatoio – di scarso interesse. Nella maturità di lettore e commentatore di calcio, ho infranto consapevolmente questa regola generale solamente per leggere i libri su Guardiola del grande Martí Perarnau Grau, e non ne sono pentito: per quanto non rendano giustizia all’immensità del personaggio, sono letture che hanno aggiunto comunque qualcosa al mio bagaglio…
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Kean, la vittima diventa colpevole
Lo sappiamo tutti. Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Però il razzismo è una questione troppo seria per far finta di niente, trovare giustificazioni, accusare qualcuno, farne questione di parte, e di tifo in ambito calcistico, e non parlarne perché “tanto non cambieremo mai”. No, quando accadono episodi razzisti come si è purtroppo verificato a Cagliari è necessario essere fermi, condannare severamente e prendere i provvedimenti previsti per questi episodi. È invece, finora, successo qualcosa di molto distante. Giustificare gli ululati e gli epiteti razzisti con “Kean ha sbagliato a esultare” equivale a sostenere che “quella ragazza se l’è andata a cercare perché girava in minigonna”. No. Non…