La sconfitta patita contro il Napoli di Gattuso ha messo in evidenza alcune problematicità della squadra bianconera. Per arginare il tridente pesante composto da Higuain, Ronaldo e Dybala, l’allenatore partenopeo ha deciso di presentare un Napoli più prudente rispetto a quanto mostrato dal suo arrivo alla guida della squadra azzurra.
Infatti, il 4-3-3 di base diventava spesso un 4-5-1 in fase di non possesso, con Callejon e Insigne particolarmente attenti ad abbassare la propria posizione all’altezza dei tre centrocampisti centrali.
All’interno di questo posizionamento difensivo giocava un ruolo chiave la scelta operata da Gattuso di mantenere le linee del Napoli corte (23.05m di larghezza media sul possesso juventino) e strette (33.34m con la Juve in fase offensiva).
La decisione di Gattuso di presentare un’organizzazione difensiva di questo genere, abbinata ad un baricentro basso (41.72m) quando la Juventus aveva il controllo del pallone, aveva come scopo quello di chiudere la zona centrale del campo, in particolare quella di rifinitura ove la compagine di Sarri è solita attaccare la difesa avversaria.
Con la Juventus poco propensa a sfruttare l’ampiezza (larghezza media bianconera, sul proprio possesso, di 39.87m) il Napoli ha quindi deciso di puntare sulla densità in zona centrale, col risultato di inaridire la fase offensiva degli ospiti. E infatti, al termine della prima frazione di gioco, la Juve aveva prodotto pochissimo.
Così, contro una squadra che chiudeva i corridoi di mezzo e con mezzali che non si allargavano, la squadra di Sarri ha cercato di utilizzare soprattutto gli esterni bassi per uscire dall’imbuto creato da Gattuso. Non a caso Cuadrado (70) e Alex Sandro (78) sono risultati essere i bianconeri ad aver giocato più palloni nella sfida del San Paolo.
Tuttavia, il lento giro palla juventino permetteva al Napoli di scivolare nei tempi e nei modi giusti sul lato forte, chiudendo le linee di passaggio avversarie.
Alla fine quindi, sono riemersi alcuni problemi nell’utilizzo del rombo, sistema al quale Sarri si è affidato finora per sostenere la presenza contemporanea in campo di Dybala, Higuain e Ronaldo. In particolare, senza un palleggio veloce ed efficace la manovra della Juventus finisce per ristagnare centralmente, incapace di sfruttare l’intera larghezza del campo per aggirare squadre che scelgono proprio di chiudere i corridoi centrali.