Ritorna la Champions e per le Juventus women è l’ora della verità: infatti le ragazze di Montemurro si trovano terze nel proprio girone dopo la sconfitta casalinga contro il Chelsea, ad un solo punto dalle rivali tedesche ed inglesi. Ma all’orizzonte, proprio la doppia sfida contro il Wolfsburg, ci potrà dire se le bianconere potranno davvero aspirare a passare i gironi e qualificarsi per i quarti di finale.
Per il primo atto, martedì 9 novembre, riapriranno nuovamente le porte dell’Allianz Stadium e sarà un’altra festa (questa volta speriamo lo sia fino in fondo anche col risultato), un’altra notte magica di UWCL mentre il ritorno andrà in scena 9 giorni dopo in Germania.
Andiamo quindi a conoscere meglio il Wolfsburg, una delle squadre più importanti e vincenti degli ultimi anni nel calcio femminile.
Come per il Chelsea, le “She-wolf” sono fra le big europee da tempo e molte delle giocatrici più forti hanno vestito questa maglia: una su tutte Pernille Harder. Il Wolfsburg disputa la prima stagione nella massima serie tedesca nel 2003/04 ma solo qualche anno più tardi, dal 2011/12, la società decide di puntare forte anche sul calcio femminile ed i risultati non tardano ad arrivare. Infatti nel 2012/13 arriva il “triplete” (campionato-Coppa nazionale-Champions) vincendo in Europa al debutto, battendo in finale per 1-0 proprio quel Lione con cui si contenderà spesso e volentieri il titolo europeo negli anni successivi. Nella sua bacheca ci sono 2 Uefa Women Champion’s League, 6 campionati nazioni e 8 coppe di Germania. Una vera e propria potenza europea. Nell’estate 2020 il club dichiara chiuso il ciclo vincente e dà l’addio a giocatrici come Pernille Harder (direzione Chelsea per 300.000 euro, attuale record per costo di un cartellino per il calcio femminile) sostituendole con giovani calciatrici che si sono messe in mostra nel campionato tedesco. Per raggiungere i gironi, Pajor e compagne, hanno superato con molta fatica il Bordeaux, avendo la meglio solo ai calci di rigore. Dopo il 3-3 rocambolesco di Londra e la facile vittoria contro il Servette, la sfida con le nostre bianconere sarà un test anche per le giocatrici tedesche, chiamate a riscattare qualche prestazioni opaca di troppo in campionato.
Il Wolfsburg è una squadra dall’età media piuttosto bassa in cui non c’è una vera stella mondiale già affermata ma è gruppo solido e coeso con giocatrici, soprattutto giovani, molto interessanti.
Se pensiamo al Wolfsburg e al talento il primo nome che mi viene in mente è certamente quello di Lena Oberdorf, centrocampista tedesca (nata nel dicembre 2001) nominata non poco tempo fa come l’U19 più forte al mondo. La numero 5 delle SheWolf ha esordito nel campionato tedesco a 16 anni e ha bruciato le tappe anche con la maglia della propria nazionale, prima con quella giovanile poi con quella maggiore dove ha esordito a 17 anni e può vantare già 20 presenze ed un mondiale giocato da protagonista. Lena è una centrocampista totale e vero fulcro del gioco delle tedesche: è dotata di grande tecnica, visione di gioco e un’ottima capacità di inserirsi per essere pericolosa anche in zona gol. I numeri, quasi da attaccante, non mentono. E’ anche versatile perché, in caso di emergenza, può disimpegnarsi senza troppi problemi anche come centrale difensivo.
L’altra giocatrice su cui la Juve dovrà fare particolare attenzione è Tabea Waßmuth. L’attaccante tedesca, 25 anni, è il capocannoniere di questa edizione di UWCL con 4 gol realizzati nelle prime due partite del girone. E’ un’attaccante esterna rapida, ambidestra a cui piace svariare su tutto il fronte offensivo. Ad esempio il primo gol realizzato al Chelsea deriva da un taglio profondo sulla sinistra e con un colpo di testa, anticipa difensore e portiere inglese. Dalla sua parte Boattin avrà il suo bel da fare.
Se c’è un punto debole nel Wolfsburg è sicuramente la difesa guidata dalla nazionale olandese Dominique Janssen che mister Montemurro conosce molto bene visto che l’ha allenata ai tempi dell’Arsenal. Proprio sotto la guida del tecnico australiano, la numero 6 delle She-Wolf è migliorata molto anche se palesa ancora alcune lacune evidenti. Gioca in difesa nel centrosinistra, è dotata di grande fisicità e abilissima nel gioco aereo ma pecca in rapidità ed in concentrazione dentro l’area di rigore dove troppo spesso perde di vista le attaccanti avversarie. Sulle palle da fermo (sia colpi di testa sia punizioni dai 20/25 metri), però, è una delle giocatrici più pericolose e ha già realizzato un gol in questa edizione della Champions.
Se la Juve vorrà provare a compiere l’impresa di battere il Wolfsburg, dovrà essere coraggiosa e cercare di prendere in mano la partita fin dal primo minuto, sfruttando le lacune difensive della squadra allenata da Tommy Stroot.
Il Wolfsburg gioca 4-2-3-1 con Sveva Huth a supporto di Jill Roord e due esterni rapidi, soprattutto sulla fascia destra dove giostra Tabea Waßmuth. A differenza del Chelsea, le Wolfs non hanno a disposizione un vero attaccante centrale come Sam Kerr ma le giocatrici d’attacco si scambiano spesso di posizione non dando dei veri e propri punti di riferimento alla difesa avversaria. Il gioco, organizzato da Oberdorf, passa molto sulle fasce alla ricerca dell’ 1vs1 e sulle palle da fermo dove le tedesche, anche storicamente, sono sempre molto pericolose.
Un’ attenzione particolare la merita una giocatrice che, pochi edizioni fa con la maglia del Lione, ha deciso una finale di Champions ovvero l’olandese Shanise Van de Sanden. L’estroversa ala delle tedesche è nella parabola discendente della sua carriera ma, utilizzata come subentrata, può essere ancora in grado di “spaccare” una partita con la sua velocità.
In fase difensiva, come già anticipato, il Wolfsburg ha più di un passaggio vuoto nei 90 minuti, soprattutto se si attaccano le due centrali in verticale perché non sono particolarmente veloci soprattutto sul corto. Un altro punto debole è rappresentato dalla poca concentrazione quando le tedesche si trovano nella propria area di rigore dove, i difensori, sono spesso inclini a perdersi i rispettivi attaccanti.
La Juve dovrà quindi cercare di “lavorare ai fianchi” le tedesche cercando il pertugio giusto e comandare la partita. Senza palla avrà un ruolo fondamentale la centrocampista centrale, probabilmente Pedersen, chiamata a replicare la grande prestazione di meno di un mese fa contro il Chelsea. La velocità di Bonansea e gli inserimenti da dietro delle due mezzali saranno invece una delle chiavi principali per far male a questo Wolfsburg.