Da assoluto protagonista della scorsa stagione, Bentancur in questo inizio di campionato era sembrato involuto e lontano parente del giocatore ammirato con la passata gestione tecnica. Contro il Parma l’uruguagio si è ripreso il ruolo di protagonista. Se questo è il suo livello prestativo sarà molto difficile togliergli una maglia da titolare.
Tra le note liete della convincente prova contro il Parma, c’è sicuramente Rodrigo Bentancur. Dopo alcuni mesi di adattamento al calcio di Pirlo e con una partenza ad handicap, a causa di un infortunio che ne aveva condizionato l’avvio di stagione, il 23-enne uruguagio ha dato segnali di risveglio, sfoderando una prestazione totale sui livelli della passata stagione.
Impiegato da vertice basso, nell’ormai consolidato centrocampo a 3, Bentancur ha rappresentato un punto di riferimento per l’uscita bassa e lo sviluppo della manovra bianconera, secondo solo a De Ligt per numero di tocchi (110) e passaggi effettuati (88), è stato il miglior giocatore della partita per precisione dei passaggi, completandone 86/88, contribuendo con un 8.4% al possesso complessivo della propria squadra.
La fase di costruzione.
In fase di costruzione, Bentancur è risultato fondamentale mostrando estrema duttilità e fluidità nelle posizioni da assumere dentro il campo.
Nel corso della gara Bentancur ha alternato ottimi movimenti di smarcamento alle spalle della schermatura avversaria, a situazioni in cui è apparso un po’ timido nel proporsi per ricevere palla, situazione che ha rappresentato uno dei suoi punti deboli nella scorsa stagione e che deve certamente migliorare.
Grazie alla sua estrema duttilità e al movimento dei compagni in campo ha saputo occupare bene lo spazio per garantire l’impostazione tanto in un 3+1 quanto nel 3+2.
Il lavoro di Bentancur in cabina di regia è stato facilitato dall’atteggiamento abbastanza remissivo del Parma in fase di pressing, ma quando è stato necessario il numero 30 bianconero si è abbassato sin dentro l’area a ricevere in mezzo a Bonucci e De Ligt, garantendo ancora una volta un trio di impostazione.
I lanci lunghi e i corner.
Quello dei lanci lunghi è un tema molto caro a Pirlo, che lo ha scelto come fondamentale per lo sviluppo della sua idea di gioco. Nel corso della gara Bentancur si è ben disimpegnato, completandone ben 9/10. Bentancur lo ha usato per aprire il campo a destra e sinistra o per premiare gli inserimenti in profondità dei compagni.
La sua facilità e precisione di calcio è stata usata da Pirlo nei piazzati, nei calci d’angolo ha sempre messo palloni interessanti favorendo ben 3 colpi di testa molto pericolosi.
La fase di non possesso.
Da sempre questo aspetto è stato il punto di forza di Bentancur e contro il Parma è tornato a darne sfoggio. Bentancur insieme alla linea difensiva ha permesso alla Juve di stare piuttosto alta. In fase di pressing gli è stata affidato il compito di disturbare la ricezione degli interni di centrocampo, per tale motivo si è ritrovato spesso altissimo quasi in prossimità dell’area avversaria.
Grazie alla sua nota aggressività, Bentancur ha favorito il recupero alto della palla da parte della Juventus andando lui stesso alla conclusione o favorendo quella dei compagni.
Ed ora…
Il Bentancur ammirato a Parma, ricorda molto quello ammirato nello scorso campionato, la ritrovata condizione e la fiducia dell’allenatore saranno decisivi nel suo prosieguo di campionato, ma se Bentancur è questo sarà molto difficile tenerlo lontano dal campo, soprattutto per un allenatore che ha bisogno spasmodico della riaggressione.