di Davide Terruzzi
L’analisi di Juventus-Fiorentina. La fluidità del gioco bianconero,il triangolo Khedira-Alves-Dybala, le difficoltà dei viola.
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]N[/mks_dropcap]o, non è la Prima. E non solo perché non siamo alla Scala di Milano. L’inizio di campionato rappresenta spesso la fine dell’estate e la ripresa di un evento settimanale che scandisce la vita del tifoso di calcio. La gara d’esordio rompe un digiuno lungo mesi, tutti aspettano di rivedere la propria squadra del cuore in campo, ma le attese di spettacolo vengono spesso deluse. Perché il calcio non è come l’opera: le squadre si sono allenate per un mese e mezzo, ma sono ancora lontane da quella perfezione, se mai la raggiungeranno, che ci si aspetta da una Prima all’opera, e anzi, se potessero, metterebbero in bella mostra il cartello “lavori in corso”. E quindi conta, più di ogni altro aspetto, la vittoria: una sconfitta, dopo un periodo così prolungato d’attesa, è per il tifoso una disperazione, per l’allenatore e il giocatore una scocciatura notevole. Vincere, quindi, pensare al risultato, mandando in campo chi dà maggiori garanzie, senza pensare ai nuovi arrivi circondati da un’attesa a tratti spasmodica. Allegri riparte dal 3-5-2, sceglie la coppia di brasiliani sugli esterni, ma è costretto a rinunciare a Pjanic, sostituito in cabina di regia da Lemina, affiancato da Khedira e Asamoah; davanti il grande escluso è Higuain. Il mercato non ha portato novità in casa Fiorentina, ma Sousa sorprende tutti affidandosi dal primo minuto a Federico Chiesa, figlio d’arte, schierato come trequartista nel consueto 3-4-2-1 viola; è l’unico volto nuovo in un undici di partenza che dovrebbe quantomeno garantire la presenza di certi automatismi.
Che la Juventus sia un gigante intenzionato a togliersi dalle spalle, quasi scrollandole se potesse, il fastidioso ricordo della falsa partenza dello scorso anno, si capisce immediatamente dalle prime battute di gioco. Allegri intende contrastare la costruzione bassa avversaria, e per questo chiede d’alzarsi sulla linea degli attaccanti a uno degli interni, particolarmente Asamoah, per uguagliare numericamente il trio difensivo, mentre i due centrocampisti seguono la coppia di volanti di Sousa. Come sempre, è una Juventus fluida nelle diverse situazioni di gioco: se i primi dieci minuti sono estremamente aggressivi e feroci, portando all’occasione gol per Sami Khedira su recupero alto del pallone, ne seguono altri in cui i bianconeri alternano pressing alto a un posizionamento più basso. Il 3-5-2 di partenza diventa così spesso un 4-4-2, con Alves sulla linea dei centrocampisti e Barzagli terzino, pronto poi a trasformarsi in un 5-3-2 quando la squadra si difende nella propria trequarti; la presenza del trio difensivo consente inoltre transizioni negative forti grazie alle marcature preventive della BBC, abile, come sempre, a non concedere tempo e spazio agli avversari.
La linea di pressione iniziale a 3 della Juventus, con Khedira-Lemina che si alzano sui due centrocampisti viola.
La Juventus riesce così a mantenere il controllo del campo, continuando a riciclare il possesso grazie al pressing offensivo; anche la Fiorentina, come sua consuetudine, prova a contrastare la costruzione bassa bianconera, forzando le giocate sugli esterni. Paulo Sousa studia un meccanismo d’uscite assimmetrico: sulla sinistra, Chiesa esce aggressivo su Barzagli con un angolo particolare per chiudere la linea di passaggio centrale, mentre sulla destra, Chiellini è lasciato libero di portare palla, con Bernardeschi più preoccupato a seguire i movimenti di Alex Sandro. In questa maniera, la Juventus riesce a prendere campo, nonostante le difficoltà di smarcamento di Lemina, non propriamente a proprio agio nella posizione di mediano davanti la difesa. I bianconeri, poi, hanno più soluzioni a uno stesso problema: per uscire dal pressing, si sono visti Khedira o Bonucci al fianco del gabonese, il lancio in profondità per la sponda di Mandžukić, la palla al terzo regista Dani Alves.
La trappola del pressing della Fiorentina. La palla arriva ad Alves, contrastato da Alonso, Kalinic è su Bonucci, mentre Ilicic si abbassa su Lemina.
Una delle principali eredità della scorsa stagione è rappresentata dal triangolo composto da Dybala, Khedira e l’altro interno di centrocampo; la Juventus riesce a palleggiare prendendo campo sfruttando l’ampiezza garantita dagli esterni, ma soprattutto è in grado di sviluppare un pericoloso gioco interno. Contro una Fiorentina che cercava di proteggere lo spazio centrale con il centrocampo a 4 posizionato a ferro di cavallo, i bianconeri hanno messo in mostra il calcio antidogmatico del proprio allenatore; Dybala era libero di muoversi lungo il campo, aprendosi anche sugli esterni, con Khedira che regolava di conseguenza il proprio movimento. Asamoah, con i suoi movimenti fuori-dentro-fuori e dentro-fuori-dentro, riusciva a posizionarsi correttamente negli half-spaces e a inserirsi nel cuore della difesa viola. Come l’anno scorso, quindi, il 3-5-2 bianconero diventava un 3-5-1-1 o un 3-4-2-1, grazie al triangolo composto dai due interni e Dybala; i due centrocampisti potevano così aprirsi sulle fasce combinando con gli esterni, attaccare gli spazi liberati dal movimento dell’argentino e di Mandžukić, sempre bravo a creare varchi per i compagni, o posizionarsi negli half-spaces. In queste situazioni di gioco, gli interni sono stati aiutati dalle caratteristiche peculiari dei due esterni; sia Alex Sandro che Dani Alves, con l’ex Barça chiaramente più funzionale in questa situazione, sono infatti portati a tagliare dentro il campo, e non solamente ad andare sul fondo per crossare. Specialmente sulla destra, dove si sono trovati Alves-Khedira-Dybala, si sono viste delle combinazioni squisite tecnicamente e tatticamente, con una continua strutturazione e destrutturazione del triangolo.
La Fiorentina non è riuscita a trovare una soluzione a questo problema posto dalla Juventus. Ne è un esempio il primo gol, quando il movimento di Dybala a sganciarsi dall’area di rigore permette la creazione dello spazio puntualmente sfruttato da Sami Khedira. La coppia di mediani viola, Badelj e Vecino, perde colpevolmente la propria posizione, attratti fortemente dall’avversario e dal pallone e non protegge la difesa; il movimento del tedesco dovrebbe essere assorbito da Chiesa, ma è francamente troppo chiedere a un’ala, debuttante per lo più, di svolgere questo delicato compito difensivo.
https://vimeo.com/179639881
Gol a parte, la difesa posizionale della Fiorentina ha lasciato particolarmente a desiderare, non riuscendo né a controllare e occupare gli spazi, né a essere aggressiva sull’uomo; la squadra di Sousa ha confermato le enormi difficoltà a difendersi nella propria trequarti d’area, limiti strutturali, concettuali e umani (la qualità dei giocatori non è propriamente eccelsa) che dovrebbero essere limati per essere maggiormente competitivi. I viola, infatti, evidenziano problemi quando gli avversari riescono ad aprire velocemente il gioco sugli esterni per poi passare al centro, trovando puntualmente uomini alle spalle della linea di centrocampo; una situazione ovviamente conosciuta dalla Juventus, che ne ha approfittato più volte.
https://vimeo.com/179639862
Sousa, nell’intervallo, sostituisce un positivo e guizzante Chiesa, inserendo al suo posto Tello; la Fiorentina adotta un sistema tra il 3-4-2-1 di partenza e il 4-2-3-1 estremamente poco rigido: il nuovo ingresso si posiziona alto sulla destra, Bernardeschi stringe la propria posizione e si sistema al fianco di Ilicic alle spalle di Kalinic, mentre Tomovic, in fase di avvio della manovra, continua a comporre il trio difensivo, per successivamente aprirsi notevolmente quando la costruzione è stata effettuata. Il principale adottamento viola è una fluidità di gioco maggiore, con scambi di posizioni più marcati: i due esterni restano larghi e alti, i trequartisti si defilano e arretrano il proprio raggio d’azione, Vecino si alza dietro l’unica punta. Questa soluzione consente alla viola di superare meglio la pressione bianconera, notevolmente diminuita come era lecito e ovvio aspettarsi, visto che siamo a inizio campionato, ma si rivela infruttifera nello scalfire la difesa juventina; se è vero, e lo è, che la Juventus riesce con grande efficacia a difendersi col 5-3-2 negando profondità e pericolosità nel cuore dell’area di rigore, era lecito aspettarsi qualcosa in più in fase di possesso da parte della Fiorentina.
La Juventus si difende col 5-3-2, i movimenti in profondità di Kalinic vengono tranquillamente assorbiti dalla BBC.
Il gol arriva da una palla inattiva: i bianconeri difendono a uomo in queste situazioni, e come sempre capita è la disattenzione di un singolo a causare l’errore che costa caro; in questo caso è Alex Sandro che compie due passi di troppo verso il centro dell’area, attratto dal movimento di Rodriguez, per aiutare Chiellini, un aiuto non necessario, e che soprattutto gli fa perdere il contatto con Kalinic, bravo poi a insaccare. Come ha poi avuto occasione di affermare Allegri, è importante sulle palle inattive concentrarsi sulla marcatura dell’uomo, con l’intento di non far prendere la palla all’avversario, più che respingerla.
https://vimeo.com/179639626
La reazione della Juventus è tipicamente da grande squadra. Se nei primi venticinque minuti della ripresa aveva abbassato il proprio baricentro non riuscendo a mantenere il possesso nella metà campo avversaria, evidenziando in questa occasione la mancanza di due giocatori come Pjanic e Marchisio, fondamentali in fase di costruzione, così come qualche forzatura di troppo da parte dei difensori, dopo il pareggio della Fiorentina, la squadra ritorna a essere aggressiva, recuperando palloni, prendendo campo e schiacciando nuovamente gli avversari.
Ancora una volta, risulta decisiva la fluidità delle posizioni tra Khedira e Dybala, unita alle combinazioni sulla destra con Dani Alves; l’argentino si defila sulla fascia, apre il gioco sulla sinistra, Chiellini è abile a prolungare per Sandro; un passaggio che rompe il pressing viola, aprendo per la Juventus la situazione tattica in cui ha brillato per tutta la partita. Asamoah si posiziona correttamente nel corridoio centrale, ma la difesa della Fiorentina commette una serie incredibile di errori individuali e collettivi: Tomovic non stringe, permettendo all’interno juventino di ricevere alle spalle del centrocampo, mentre sulla sinistra Alonso e Bernardeschi, precedentemente usciti aggressivi su Dybala e Alves, sono in ritardo perdendosi l’inserimento di Khedira, liberato grazie anche al fondamentale taglio verso l’esterno di Higuain. Il grande acquisto dell’estate, poi, dimostra il proprio istinto da puro centravanti d’area di rigore, bruciando tutti i difensori sulla respinta del difensore, insaccando in porta con un tiro dalla non facile realizzazione, riuscendo a far passare la palla tra il palo e il portiere. Una rete alla Gerd Müller, un gol che la Juventus non sarebbe riuscita a realizzare la scorsa stagione.
https://vimeo.com/179639571
Gli ultimi minuti sono di relativa gestione da parte della Juventus, brava a non abbassarsi eccessivamente: Sousa inserisce Rossi per Kalinic, e apre ancora di più la posizione dei due difensori centrali esterni; Allegri risponde inserendo Evra al posto di Dybala, passando al 5-4-1 finale, segnale che la vittoria va blindata. Non succederà più niente, e i bianconeri ottengono i tre punti all’esordio, grazie al gol del grande escluso di partenza.
Una prima partita di campionato che testimonia il potenziale esplosivo di questa Juventus, formazione diversa rispetto alla versione precedente e ancora in divenire, ma che parte dalla fluidità difensiva e offensiva della scorsa stagione; per Allegri sarà più facile inserire i nuovi acquisti all’interno di un’idea di gioco chiara, netta e identificabile, una concezione antidogmatica, basata sulle connessioni tecniche e tattiche che ci creano tra gli interpreti. Particolarmente promettente è parso il triangolo Khedira-Dybala-Dani Alves, ma sono la fluidità della manovra juventina, la pericolosità del gioco interno, la qualità degli esterni (nonostante Alex Sandro non abbia particolarmente brillato, e non per l’errore in occasione del pari) a rappresentare una certezza tattica da cui ripartire e da affinare continuamente. I due interni hanno svolto una notevole prestazione: Khedira, come ammesso da Allegri stesso nella conferenza pre partita, è ancora lontano dalla condizione atletica ottimale, ma è un giocatore talmente intelligente tatticamente da sapersi gestire, e che distilla calcio con i suoi movimenti; Asamoah, invece, può davvero rappresentare il sesto acquisto di quest’estate, un calciatore talvolta confusionario, ma con una progressione palla al piede fondamentale per ribaltare il campo, bravo a muoversi correttamente, perpetuo nella corsa, garantendo così protezione alla difesa. Quello che impressiona della Juventus è la forza mentale di una squadra che ha ancora un’incredibile voglia di vincere. Dovrà migliorare nella gestione della palla una volta in vantaggio per sfruttare al meglio le qualità tecniche dei propri giocatori, ma è difficile che la prestazione dell’esordio rappresenti un fuoco fatuo destinato a spegnersi con l’abbassarsi della temperatura e l’arrivo dell’autunno. La Fiorentina, invece, conferma le difficoltà della seconda fase dello scorso campionato; se il mercato non aiuterà, toccherà a Sousa cercare di dare nuova propulsione alla propria squadra, sebbene la qualità globale non lo aiuterà.
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di Michele Tossani
Breve approfondimento sulla prestazione della Fiorentina di Paulo Sousa.
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]L[/mks_dropcap]a Fiorentina esce sconfitta sul piano del risultato e anche del gioco. Paulo Sousa schiera i viola con il classico 3-4-2-1, già visto la scorsa stagione, con la novità del giovane Chiesa come uno dei trequartisti alle spalle di Kalinic. I viola cercano di stare alti sull’inizio dell’azione dei bianconeri ma, in generale, optano per un atteggiamento prudente, volto a cercare di colpire la Juventus in contropiede, con verticalizzazioni alla ricerca di Kalinic. In fase di possesso palla, la Fiorentina muove il pallone nella propria metà campo, per far salire la Juve e trovare spazi per rapide imbucate. Tuttavia, il palleggio viola non è qualitativo e lo scarso movimento degli avanti impedisce alla squadra di Sousa di rendersi pericolosa. In fase difensiva, i viola si difendono con un 4-4-1-1: Bernardeschi e Alonso si devono occupare di Alex Sandro e Alves, mentre Chiesa difende il mezzo spazio sinistro, ballando fra Khedira e Barzagli. Nel secondo tempo, il tecnico portoghese cambia sistema: toglie Chiesa spostando Bernardeschi sulla sinistra, inserendo Tello a destra nel nuovo 4-2-3-1. La squadra avanza il baricentro e, complice il calo fisico e forse di attenzione della Juve, chiude i Bianconeri nella loro metà campo. Ancora una volta però, ai viola manca qualità e velocità nel palleggio. Il gol del momentaneo pareggio è frutto di una giocata a palla ferma, ma sul gioco aperto gli uomini di Sousa non sono mai pericolosi. Alla fine della partita, il risultato è giusto: i viola hanno palesato diverse difficoltà, inclusa quella di non riuscire a contenere i movimenti di Khedira e Asamoah in mezzo al campo e sono mancati in uomini chiave come Bernardeschi e Ilicic. La palla verticale sul taglio di Kalinic, per altro quasi mai accompagnato, è sembrata l’unica arma tattica della serata. Troppo poco.
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di Andrea Lapegna
Luci su Dani Alves: il focus sulla prestazione del brasiliano.
[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]C[/mks_dropcap]hissà quanti tentativi ci sono voluti, prima di aprire una bottiglia di birra con una sforbiciata al volo. Quante take, quanti calci sulla mano del fido amico reggitore-di-birra, quante bottiglie volate ad inondare il prato con la preziosa ambra. Facile provare fino alla perfezione, senza nessuno a giudicare gl’inevitabili esiti negativi. Molto più difficile è l’esordio in un teatro che non si conosce, copione nuovo, attorniati da colleghi tutti da scoprire, con il ciak che recita single take, ripresa unica. Eppure, i grandi attori sanno come si fa.
Inquadrare Daniel Alves da Silva nella metafora è esercizio semplice, lui che si è specializzato nel ruolo di miglior attore non protagonista in film con cast d’eccezione. Per la prima allo J Stadium, il brasiliano viene schierato esterno a tutto campo nel 3-5-2 di mister Allegri. La sua partita è un crescendo di tecnica, un innuendo di consapevolezza, tanto per rispondere alla nostra morbosa curiosità nel vedere un marziano con il nostro vestito.
Parte frenato, Dani, sornione. Allegri chiede a tutti, sin dall’inizio, un pressing orientato al pallone: Mandžukić è il trigger, e allora Gonzalo Rodríguez è costretto spesso a scaricare su Alonso, sempre ben tallonato dall’ex Barça. I due saranno protagonisti di un duetto protrattosi sino al triplice fischio, in cui il copione ha lasciato spesso spazio alla caotica improvvisazione. All’inizio chi si aspettava una locomotiva a destra avrà storto un po’ il naso: Dani sembrava avere ancora i lenti tempi spagnoli nei piedi, ha sradicato diversi palloni dai piedi degli avversari, ma ne ha persi anche di più (a fine partita saranno rispettivamente 4, il migliore in campo dopo Alex Sandro, e 5). Buono score anche per quanto riguarda gli intercetti, 2.
In fase di possesso, la catena di destra è stata per forza di cose la più cercata; l’elevato tasso tecnico e la notevole intelligenza tattica degli interpreti hanno di fatto sovraccaricato il lato destro del campo. Oltretutto, quella è la zona in cui si abbassa Dybala quando fa da raccordo tra reparti, oggi più presente del solito nelle zone basse per sopperire forse alle carenze creative di un centrocampo muscolare. Così, i triangoli tra Khedira, Alves e il nostro numero 21 si sono venuti a creare naturalmente, mettendo in costante imbarazzo Alonso, preso in mezzo. A me vengono ancora gli occhi a cuoricino quando rivedo i dai e vai con Dybala, come mostrano frammenti della sua partita qui sotto. Nell’ordine: recupero difensivo su Chiesa; gli scambi con Dybala, che speriamo saranno un teaser dell’intera stagione; due recuperi cristallini su Bernardeschi, il quale probabilmente si sta ancora chiedendo dove sia il pallone che aveva tra i piedi.
https://vimeo.com/179639335
Una delle novità portate da Alves è il movimento dentro-fuori ai 25 metri, chiaro retaggio guardiolano. Se la fascia offre solo 1vs1 – oppure addirittura inferiorità numerica – anziché cercare uno scialbo scarico all’indietro, Alves può avventurarsi dentro il campo e dialogare con la punta (Dybala). In generale, il brasiliano ha la tendenza a svariare moltissimo, e non è stato inusuale vederlo prender palla centralmente, o comunque mai con i piedi che pestano la linea laterale. L’ampiezza non è un valore assoluto nel calcio spagnolo, ancor meno in quello carioca. Questo set di movimenti infittisce le trame di passaggio, le accorcia e le moltiplica, e crea i presupposti per scambi veloci. Da qui gli ottimi numeri sui passaggi totali, 68, di cui completa con successo il 76%. Nei suoi 8 anni al Barça, Alves si era guadagnato la fama di “regista occulto”, per l’alto numero di palloni toccati: ieri sera sono stati addirittura 102, almeno 12 in più di qualsiasi altro giocatore in campo, che lo confermano cervello della manovra. La sua proiezione offensiva è impreziosita anche da 2 key passes – entrambi per Paulo – e un tiro, sbilenco.
Che Alves fosse uno degli esterni più intelligenti di questo sport era risaputo, ma adesso che può confrontarsi con il calcio italiano sembra ancora più lampante. D’altra parte, nelle parole di Allegri, Dani Alves è «un campione, e coi campioni è tutto più facile».
Ottimo articolo, come al solito! Anzi, direi a tratti dominante come analisi.
Grazie!
Ottimi articoli , grazie di essere tornati . Buon lavoro vi seguo sempre
Un piacere per noi. A presto!
Comunque: centrocampo buono ma Marchisio manca ! Sono curioso di veder Pjanic , chissà ! Ma più di tutto temo l’ultima settimana Marottiana! No, un altro Hernanes, no! Godiamoci Gonzalo e Alves !
Felice di leggere articoli di qualita.
Qualita non quantita.
Grazie mille!
L’intento è questo
Grazie Mike.
beh direi qualità in quantità. questi articoloni tripli sono una goduria!
(rinunciando all’addizione dei click, e in un template grafico infinitamente più leggero e agile che su juventibus: bravi)
Grazie, ci si prova e si punta sempre ad affinarsi, divertendosi e offrendo qualcosa di approfondito.
Ottimo pezzo, bell’esordio della Juve e bell’esordio di Ateralbus, bravi tutti!!!
Grazie!
Domanda, secondo voi dove integrerà Allegri Piaca? Ci sarà una evoluzione del modulo? O lo userà per far rifiatare Alves?
No. Almeno inizialmente non ci sarà, penso, alcuna evoluzione del modulo e si continuerà a puntare sulla difesa a 3; Pjaca verrà utilizzato, e inserito gradualmente, come seconda punta e opzione offensiva per passare a un 4321-433. Sulla destra, oltre ad Alves, c’è Lichtsteiner e magari si troverà pure Cuadrado.
Wow. Un piacere da leggere
Grazie mille!
Rispetto all’anno scorso c’era solo Alves in più (differenza non da poco, è vero). Ma la Juve sta giocando diversamente, in un modo esibito poche volte l’anno scorso (stile Monaco di Baviera, per intenderci). È stato un peccato non raddoppiare subito. Troppi cross a vuoto (24, fonte Sky, se non sbaglio) o perché mal calibrati o perché mal raccolti. Nella ripresa abbiamo pagato la benzina finita, come è normale che sia se alla prima di campionato vai a tutta birra per 45 minuti. Mi è piaciuto molto Lemina, che fa scivolare giustamente nelle gerarchie Hernanes.
Bravissimi, competenti e lucidi. Detto questo io mi auguro che la difesa a 3 dopo la sosta nazionale sia messa in soffitta.
Mi piace la grafica.
Penso che siamo illegali
Articolo spettacolare ! Complimenti !
Vorrei solo dire….che per quanto creato nel primo tempo abbiamo centrato solo una volta la porta, e che non vorrei che si specchiassero un po’ troppo essendo , quest’anno , molto più tecnici.
Per il resto…gran primo tempo…quasi non ci credevo, poi il calo fisico…anche se penso che lo stesso mister abbia chiesto di rallentare.
Higuain è stato preso per questo. 🙂
anche l’anno scorso si sprecava molto all’inizio. e anche con Conte quando i mezzi tecnici erano proprio “mezzi”.
Raramente succede di vedere grossi scarti nei risultati di serie A. e la percezione che sia ancor più raro per la Juve, come se ci si adattasse un po’ ai rivali (in alto e in basso)
A proposito di “sovraccaricare il lato destro del campo”, a me sembra però che la maggior parte dei pericoli (compresi i due gol) siano venuti da cross dalla sinistra o da inserimenti da sinistra (vedi occasione di Asamoah o quella clamorosa di Alex Sandro). Per dire, non ricordo neanche un cross fatto da Dani Alves.
Può essere che la strategia sia proprio quella di portare la maggior parte dei giocatori propri e avversari sulla destra per poi fare un veloce cambio di gioco e mettere Alex Sandro in una situazione di 1 contro 1?
Beh cross di Alves ce ne sono stati (sette, quattro andati a buon fine), ma chiaramente quella può essere una soluzione studiata, anche se talvolta è mancato un sostegno in mezzo al campo per girare più velocemente gioco.
Ottima analisi, Davide, come sempre d’altronde.
Quest’anno sono molto curioso di vedere che Juve sarà, soprattutto dopo il rientro di Marchisio (mezz’ala o regista?). Abbiamo una quantità di moduli e soluzioni che poche altre squadre al mondo, forse nessuna, possiedono.
Ciò che più mi incuriosisce è la posizione di Pjanic (che Allegri considera il regista titolare) e la qualità del gioco. L’anno scorso m’aspettavo molto di più a livello di fluidità di manovra, però la falsa partenza e la necessità di essere solidi per rincorrere hanno influenzato sicuramente la qualità del gioco. Quest’anno sarà diverso, e anche per questo è importante partire bene.
A 3, a 4 o a 5 poco conta, l’importante è che l’atteggiamento sia quello dei primi 45 minuti di ieri (e di Monaco). Baricentro alto, pressing asfissiante e una volta recuperata palla gran movimento a liberarsi tra le linee. Siamo forti forti, se riuscissimo a eliminare il solito braccino una volta in vantaggio saremmo mostruosi!
p.s. il triangolo Dybala-Alves-Khedira è orgasmico
Grazie Francesco.
Al momento direi Marchisio regista, ma chiaramente col mercato ancora aperto, tutto può essere.
Importante anche palleggiare meglio gestendo il vantaggio; ieri erano anche un po’ cotti, ma quello è un miglioramento necessario.
Senza dubbio una volta migliorata la condizione fisica anche la gestione del vantaggio migliorerà. Però gestire un 1-0 è sempre complicato, bisogna cercare con più insistenza il secondo prima di tirare i remi in barca.
Sul regista la pensavo come te fino alla conferenza di Allegri, quando fece capire chiaramente che il futuro di Pjanic era regista. Da quel momento non ne sono più così sicuro
Condivido ma penso anche che il mercato fatto, e cioè la ricerca di far crescere la qualità tecnica globale sia proprio in quella direzione, cioè per permettere ad allegri di migliorare un problema che lo scorso anno in un modo o nell’altro non è stato migliorato.. lo step più significativo da ricercare in questa stagione e quello di non permettere agli avversari che sembrano non avere idee di trovarne per causa nostra…
Articolo molto interessante. Dalla visuale della nord ho potuto vedere ben chiaramente la posizione di 4 4 2 in fase di non possesso, oltre alla straordinaria partita di Asamoah, sia fisica, sia tattica (arretrava nella posizione di Lemina quando quest’ultimo saliva in avanti palla al piede facendo, tra l’altro, con due bei tiri). Non mi è piaciuto affatto il “difetto” di questa squadra (e forse del 3 5 2 ) che, nel secondo tempo – complice anche un comprensibile calo fisico – si è troppo abbassata, rallentando la manovra e lasciando il pallino ad una pallida Fiorentina che, infatti, ha poi segnato. Al goal di Higuain ho pensato anch’io che una rete del genere, era da tempo che non l’avevamo vista (mi ha ricordato Trezeguet o Inzaghi per la capacità di rapina in area).
P.S. da frequentatore di teatri d’opera, posso assicurare che, ahimè, anche in quel campo le prime spesso sono molto al di sotto delle aspettative…. e della sufficienza… 🙂
Bravi! Bellissima analisi!
Grazie!
Impressioni dallo Stadium di ieri…
primo tempo di buon livello; zero occasioni per la VIola, un gol e due occasioni clamorose gettate al vento (Khedira all’inizio ed Alex Sandro alla fine)… in mezzo tanta produzione offensiva, una buona intesa a destra tra Dani Alves, Khedira e Dyabla (clamorosa la sua intuizione… fosse mai entrato quella conclusione di controbalzo…).
Lemina si conferma… un interno non certo un mediano: può essere ordinato ma da mezzala ha libertà d’azione e tatticamente non è tanto avanti da poter giocare davanti alla difesa con buon costrutto. Ottime notizie arrivano da Asamoah, migliore in campo: finalmente tanta corsa e fisicità dopo il difficile recupero dall’infortunio.
Come interni direi che la rosa è completa (Sturaro, Lemina, Khedira, Marchisio e Asamoah); manca il mediano… ma potendo giocare nel ruolo sia Marchisio che Pjanic non so quale giocatore potrebbe fare al caso, o meglio… di giocatori affermati che migliorino la situazione attuale non ne vedo i dacquisibili, forse andrei su un giovane alla Ruben Neves (che vanta già una dozzina di presenze in UCL nonostante sia un ’97).
Per quanto riguarda la ripresa, invece, è andata un po’ come mi aspettavo… consumate tante energie (ieri la serata era veramente calda ed umidissima, si sudava… in curva!) nella prima frazione (chiusa con uno striminzito, per la mole di gioco espressa, 1-0) si era esposti alla disattenzione che puntualmente è arrivata; più sorpreso del nuovo vantaggio perché la squadra era veramente in riserva: invece buona reazione (nervosa?) che ha portato al nuovo (e definitivo ) vantaggio. @coopaperino21
Sì, lì molto dipende da quello che si vuole: o un equilibratore o un regista. Neves sarebbe un ottimo acquisto, magari arrivasse.
insomma in tutto il dibattito sul centrocampista (in specie regista) mancante ci si dimenticava questo: Dani Alves è a tutti gli effetti un nuovo centrocampista. molto più Camoranesi che Lichtsteiner. una fonte primaria di gioco (più corto che lungo, più sui 30-40 m che cercando il fondo), decentrata sulla destra.
anche a me è parso che nelle transizioni difensive del primo tempo DA restasse su, con Barzagli che gli si allargava alle spalle e AS basso di là, in un 442 schietto.
altra cosa quando ci siamo assestati dietro nel secondo tempo (532).
e anch’io confesso: le triangolazioni reiterate DA-Dybala e DA-Dybala-Khedira mi fanno pregustare cose mai viste alle nostre latitudini.
troppa grazia: tanta che mi è venuto quasi un sospetto maligno: che quelli del Barça ci abbiano mandato DA in avanscoperta per educare Dybala al loro gioco, e prenderselo pronto tra un anno o due?
🤔😎😨
Bello il paragone con Camoranesi.
@davideterruzzi:disqus volevo solo dirvi una cosa, faccio il mio hobby da 5 anni gia, e vi poso garantire che se continuate su questa linea non sarrano dei problemi.
Gli Juventini sono (in generale) nella ricerca di Qualita.
Non vi preoccupate per gli non-commenti o per le visualizzazioni precare al inizio.
Non e che devo insegnare queste cose a uno come Corsa, ma era solo un modo piu elaborato di dirvi che io saro sempre dove sara qualita.
Grazie!
Grazie mille, Mike. Siamo contenti dell’accoglienza generale, sappiamo che puntiamo a un prodotto di qualità che taglia fuori alcuni lettori, ma non abbiamo l’ossessione dei numeri. Ci piace l’idea che i nostri articoli siano letti, che portino qualcosa di nuovo, condividendo tutto con voi.
Davide,
so che ti piace il calciomercato come a me ;).
Stessa domanda fatta a te come fatta a Max e al nostro AD: la Juve ha bisogno di a) un Metodista/regista o b) di una mezzala? e aggiungo io c) va bene anche cosi considerando i nomi e i prezzi fatti?
Delle trasmissioni di mercato, beh, mi piacciono alcune giornaliste/vallette 😎😎 io andrei su un regista, o comunque su un giocatore più dotato tecnicamente che atleticamente.
Il campionato si vincerà da solo, purtroppo. Quest’anno sarà veramente dura procurare rivali alla Juventus.
Il mio problema con Allegri resta il momento in cui si decide di perdere 20 metri di campo, come nella prima metà del secondo tempo. Un giorno dovremo risolverlo, lui e io, da gentiluomini, all’alba.
Continuate così, comunque.
Fate al tramonto, che non sono particolarmente mattiniero 🙂
Finalmente, per tanti anni ho vissuto accontentandomi dei forum (li ebbi l’occasione di leggere per la prima volta acb e di scambiare qualche opinione con lui) poi da un paio d’anni almeno anche il forum è diventato spesso invivibile per chi ha il solo interesse di parlare di calcio senza dover offendere e denigrare nessuno per assumere un tono. Questa iniziativa e l’inizio di ateralbus promettono alla grande… e forse se il seguito non è troppo di massa all’inizio, non è che un bene assoluto per il valore globale del prodotto, che vive anche di quello che si scrive nei commenti!!! un piacere leggervi!!!
Grazie Erik. Speriamo di mantenere fede alle premesse.
Pjanic aiutera’ ma quello che per me era il problema dell’anno scorso cioe’ la fatica nel creare occasioni da goal (tante volte si e’ dovuto aspettare la giocata di Pogba o Dybala) e chiudere le partite si e’ rivisto sabato sera. Questo probabilmente bastera’ e avanzera’ per il campionato italiano ma si fara’ sentire in champions.
Se dovesse arrivare cuadrado mi piacerebbe vedere un 4-2-3-1 con Pjaca, Dybala e Cuadrado dietro a Higuain ma non succedera’ mai putroppo
Si potrebbe fare anche un 4-4-2 con Cuadrado e Pjaca sugli esterni e Higuain e Manzukic davanti…
Ma Dybala lo terrei sempre in campo se possibile 🙂
Anche io, che discorsi… 🙂 Però il doppio centravanti è un’ opzione che, personalmente, non trascurerei: potrebbe venir buona quando magari Dybala non è così in forma da risultare decisivo…
Ottimo articolo con analisi di grande qualità. Spero che si continui sempre così con pacatezza e grande amore per la squadra.
Volevo chiedere a Davide se un centrocampista di grande rilievo fisico-atletico, dal piede educato, capace di farsi sentire per potenza di tiro e prestanza come Schweinsteiger del Man U possa essere utile per completare il centrocampo della Juve, o lo giudichi un profilo troppo poco dinamico (e ormai “bollito”)? Sarebbe interessante un tuo pensiero in merito. Grazie
Peccato che per me Schweini sia un giocatori prossimo all’essere bollito.
Come caratteristiche, sì, diciamo che noi non abbiamo potuto capire chi stiano cercando, se mediano/regista o interno. Vediamo che succede.
Grazie a te.
Mi accodo a Davide nella risposta. Ho sempre subìto il fascino teutonico di Schweini, ma ahimè è vicino al Valhalla dei calciatori. Sarebbe un ulteriore passo verso la “carismatizzazione” dello spogliatoio, piuttosto che un reale upgrade tecnico.
Grazie per complimenti e commento!
Voglio un altro Dani Alves davanti la difesa, chiedo troppo?
Su Beppe dai…regalaci sta ciliegina!!
molto bene.
Personalmente farei una analisi più veloce della tattica della partita, per fare una analisi più approfondita nei giorni seguenti. Certo, siamo solo alla prima, tra l’altro con mercato in evoluzione, quindi ci vorranno settimane ancora prima di capire la vera juve ’16/’17, però non mi farei trascinare dalla fretta di fare subito un articolo, ma lo approfondirei con una sequenza di diapositive o filmati commentati (anche audio, perchè no?) nei giorni seguenti.
capisco che nelle settimane della champions c’è meno tempo, però..
oppure mi piacerebbe una analisi (ripeto sempre più in là, a rose ed idee di gioco più definite) di presentazione dell’avversario, punti deboli, dove attaccarli o come ci attaccheranno loro.
mi sono avvicinato ai vs siti/blog, all’epoca era ancora l’uccellinodidelpiero.com, leggendo le analisi tattiche di Fabio Barcellona, per me ancora insuperabili. ricordo benissimo di leggere gli articoli e rivedere quei movimenti sul campo, riconoscerli prima. questa secondo me è la strada da seguire, il parlare di calcio vero, di tattica, di cose di sport. anche perché i grandi media pare non stanno perseguendo questa strada, avendo ancora in “rosa” elementi come pistocchi e compagnia bella.
abbiamo bisogno che si parli dei “fatti”, del bello dello sport (quindi nel calcio meglio parlare di tattica, dei dribbling di pogba) che delle minchiate che ci vengono propinate tutti i giorni in tv, da pistocchi a sconcerti, (i blah blah blah di raiola), almeno secondo me.
quindi continuate cosi
Beh, è un’idea, ma facendo così il primo articolo non sarebbe di qualità, sarebbe fatto di fretta. Mentre crediamo che questo genere di proposta (sono tre articoli in uno) possa essere alquanto approfondita, ponderata, sicuramente non frettolosa. Per il resto, da Fabio Barcellona c’è solo e sempre da imparare, ma si cerca di fare del nostro meglio. Poi, l’intento è quello: parlare di calcio, di personaggi, lasciando il bar sport a chi lo sa e vuole fare. Grazie!
Sono felicissiomo per un giocatore che e’, secondo me, un fuoriclasse del ruolo .. Kwado Asamoah sei formidabile!!! … forza juve
E però talvolta è troppo scolastico per il ruolo.
Questa Juve mi ha dato buone sensazioni, ma credo che ci siano margini per migliorare ancora. In particolare Pjanic, che è giocatore non veloce, ma sempre in movimento, renderà il possesso ancora migliore. E vogliamo parlare della qualità delle giocate del trio difensivo? Ieri anche Chiellini mi ha lasciato sbalordito. Continuiamo così.
Permettetemi poi un commento su AterAlbus. Qui mi sembra di rivedere tracce del vecchio sito dell’Uccellino (perfino migliorato). Ho sempre avuto piena sintonia con il modo di scrivere di ACB e quindi faticavo non poco a riconoscermi in Juventibus e nella sua aria da corte dei miracoli. Continuamente speravo di leggere contributi in stile “ultimouomo” e mi trovavo nel mezzo delle gag di TeleLombardia. Ovviamente sono gusti, ma anche se dispiace è meglio dividersi. Spero che anche gli utenti abbiano la maturità per comportarsi in modo meno fanatico. Juventibus è popolato di gente fanatica di tattica e che eppure non riesce a capire che non esiste mai una sola soluzione per vincere e nemmeno per giocare bene. Utenti che, dopo un paio di anni a questi livelli, non hanno nemmeno l’onesta intellettuale di riconoscere ad Allegri e Landucci di avere una loro legittima idea di calcio (peraltro nemmeno così scontata nel calcio di oggi). Poi quel tipo di calcio può legittimamente non piacere, ma si leggevano delle trollate che erano francamente intollerabili. Un’ultima cosa, spero anche che gli articoli rimangano ben leggibili come questi primi. Le frustrazioni degli scrittori di serie B non si addicono molto allo sport (e non sto parlando di Ricchiuti, che è il Lester Bangs juventino e pertanto può scrivere quello che vuole).